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Vecchio 27-10-2008, 19.27.53   #13
turaz
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Data registrazione: 27-06-2007
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questa situazione non è "nata oggi"...
non si è ancora compreso che tutto ciò (Vedendo di ogni erba un fascio) ha avuto come effetto quello di "intasare" un mercato (quello dei laureati) basandosi sui numeri invece che sulla qualità con il risultato che il laureato in gamba mescolato in questa situazione non trae frutti da quanto fatto e deve sgomitare per ritagliarsi un posto.
in sostanza si trova a 30-35 anni con uno stipendio misero in certi casi più basso di un operaio appena assunto (perchè la domanda è alta e l'offerta scarsa quindi quasi monopolio di chi assegna posti) e con un senso di frustrazione crescente.

la cultura non è valutata (ad alti livelli tanto meglio così si risparmia sul personale...) non è valutato il titolo di studio mi chiedo cosa si valuta?

signori e signore solo e unicamente il "costo aziendale" (più basso è meglio è la mentalità è che le persone sono tutte intercambiabili)

è questa mentalità da modificare a prescindere da qualsiasi sistema

consiglio di leggere le recensioni di lavoro sui giornali e poi ci sarebbe da ridere.
attualmente un laureato a 35 anni o ha un posto (per quanto piccolo sia) oppure è tagliato fuori dal mercato.
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