Discussione: E' vero? eh?
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Vecchio 18-02-2010, 10.28.26   #6
nikelise
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Molto del lavoro che si fa qui è riferito proprio a Gurdijeff e i suoi libri credo si possano considerare più dei manuali tecnici che altro (per me sono di un ostico poi proprio per quello ) per questo motivo vengono citati, qui è l'uso della citazione che serve, ma alla fine serve solo sapere perchè lo si fa, una volta che lo sai poi puoi decidere anche di citare oppure no.
Il punto è Griselda perchè usa le citazioni di caio e sempronio? O perchè spesso dice l'ho letto sul tal libro. Nel mio caso ho scritto ciò che vedo e sicuramente ci sarà di più perchè di solito vedo solo una parte l'altra o altre mi sono nascoste e allora chiedo quando penso di sopportare la risposta, mica sempre, inoltre, abbiamo la capacità di accettare quello che arriva.
Per me Gurdjeff puo' essere una buona base di partenza per entrare nella concezione esoterica delle cose cioe' nella ricerca del significato vero e latente ad ogni manifestazione .
A dire il vero io mi sono appassionato prima alle letture sull'inconscio che se vogliamo e'argomento principe ( con altri ) dell'esoterismo per quanto e' sconosciuto e sta dietro alle manifestazioni della persona .
Gurdjeff senz'altro teorizza e mette ordine con un sistema su tanti aspetti del conoscere che si trovano poi sparsi in tanti altri autori pur con forma diversa.

Vorrei dire un'altra cosa sulle citazioni.
Io personalmente trovo una vera necessita' oltrecche' piacere attingere al patrimonio di conoscenza di grandi autori che hanno avuto il pregio dedicando molto molto tempo di mettere ordine nel ed analizzare il conoscibile.
Non trovo per tanto nulla di male nella citazione quando sia stata ben ben digerita ed anzi atto di sincerita' quello di non attribuirsi un approccio chiaro alle cose che mai sarebbe stato da noi spontaneamente raggiungibile.

Personalmente ancora la lettura di questi grandi autori ha una funzione necessarissima di scrollarmi la ruggine del quotidiano che a poco a poco mi bloccherebbe , un volare alto di cui ho proprio bisogno e che da solo sarei portato a perdere per miei evidenti limiti .
Per esempio adesso per la prima volta anzicche' leggere autori junghiani sto leggendo un'opera di jung la n. 16 che titola '' psicologia e religione '' e vi assicuro che la chiarezza Sua e' di gran lunga ed in ogni modo superiore a quella dei suoi seguaci che in qualche modo devono giustificare una certa originalita'.
Jung infatti nel trattare un argomento da dotto qual'era ne tira dentro altri 100 altrettanto importanti sempre con gran chiarezza cosicche' la lettura diventa varia ed avvincente nel trovare collegamenti continui ad altri concetti . Certo bisogna entrarci un po' alla volta ma ne vale la pena .
Comunque ad un '' amico '' che ritengo ne abbia bisogno primo poi regalero' ''i frammenti di un insegnamento sconosciuto '' di Ouspenski con mia dedica nella quale chiedero' al libro di fare il miracolo ..
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