Discussione: Perchè confrontarsi?
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Vecchio 15-02-2008, 17.51.34   #28
jezebelius
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Non vorrei andare fuori ma forse si può fare una piccola riflessione su quel che Turaz dice sia in riferimento al " come " ma anche al " ne sa di più - ne sa di meno".
Come si fa a stabilire che sono di fronte ad un Tizio che ne sa " come " me, o di più o di meno se non mi confronto con lui?
E' vero che di solito, per non dire spesso, soprattutto quando pensiamo di essere padroni di un argomento, tutto quel che diciamo si trasforma sovente in " lezione" ; tanto vale mettersi dietro una cattedra, anche se bisogna fare riferimento, comunque, all'intento. Cattedra che si può " utilizzare " anche quando ci si chiude al confronto, negando o bollando come stupido ciò che può arrivarci dall'esterno. Si può fondare su una ormai assodata conoscenza un sapere flebile, a tratti anche sterile.
In fondo però, forse è all'umiltà che ci si dovrebbe votare, cosa che mi pare non sia semplice affatto.
Nel momento in cui mi accorgo che son di fronte ad una persona grazie alla quale, col confronto, posso imparare qualcosa, perchè fare riferimento " alla quantità" delle informazioni che ci stiamo scambiando o che presumo essere oltre che in mio possesso, anche di lei; perchè non fare invece riferimento alla qualità delle informazioni con la quale sto venendo in contatto?
Credo che si possa comunque " prendere" ciò che serve senza riferirsi ad un quantitativo, nel senso che non appena mi accorgo che Tizio ne sa meno di me o anche come me, o è inutile che apro bocca perchè può non capire ed io nella presunzione posso non prendere nulla, o è inutile che apro bocca perchè entrambi sappiamo la stessa cosa. Posso anche non aprire bocca nel caso in cui trovo chi ne sa più di me ed a questo punto posso stare sempre con la bocca chiusa.
Tornando all'esempio di Uno, anche se forse non ho colto o non riesco a cogliere completamente, mi pare di vedere che ci sono due persone che gia vanno al di la della resistenza iniziale; insomma tutti e due "sanno" le stesse cose e quindi potrebbero anche non dirsi/scambiarsi nulla.
Ma per quanto pensiamo di essere padroni delle informazioni, nozioni, che arrivano dalla cultura, dagli studi o anche da altri scambi ed ancora di più nel momento in cui ci accorgiamo che queste, in fondo, non arrivano che dall'esterno, ecco che forse scatta qualcosa. La frase sciocca è questa che, per noi è scontata mentre per il nostro interlocutore non lo è, può sembrare il congegno che se azionato fa scattare il meccanismo; una breccia, insomma, come è stata definita. Un punto di svolta se si vuole, che porta con se una ulteriore spinta. Però pensandoci la spinta me la può dare chi si trova sul mio stesso livello, o anche superiore, livello tra l'altro che ho " valutato" sempre partendo dal confronto. Ora se sarò aperto al dialogo, al confronto, potrò usufruire di questa spinta approfondendo e cercando di risolvere un dubbio, viceversa, posso anche sorvolare ed esssere pieno di ciò che credo essere in mio possesso.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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