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Vecchio 09-03-2009, 13.43.27   #27
Uno
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
Il lavoro femminile non è fatto di sole carriere , anzi.
E a differenza del sacerdote , spessisimo la donna non sceglie e questo sia che lavori per necessità della famiglia , sia che lavori per la sola propria indipendenza economica ( alla base di qualunque altra indipendenza).
Maternità e lavoro cozzano sempre , creano conflitti interiori perchè non sei nè ben l'uno nè ben l'altro e sono questi conflitti che non sono stati presi in considerazione nel processo di emancipazione della donna , è questa a mio avviso la grossa falla nel sistema.
E se un padre vuole essere un padre presente dici che non cozza questa parte del suo essere con il dover mantenere la famiglia o quanto meno questo figli/i?
Capisco quello che dici, però la "colpa" di un certo stato di cose è proprio del femminismo e di una certa falsa emancipazione.
Torniamo indietro storicamente, l'uomo lavora uscendo di casa (dalla caccia, al contadino, alla fabbrica etc) e la donna lavora in casa o poco fuori (orto, campo vicino) quindi riesce a conciliare il lavoro con i figli.

La situazione potrebbe essere sensata e razionale, lavoro è lavoro, una famiglia si manda avanti in due etc....
Purtroppo non è così splendente per via di un maschilismo degenerato con l'avvento soprattutto del denaro, l'uomo padre-padrone può controllare la richezza della famiglia con facilità tenendo in mano i cordoni della borsa (letteralmente), cosa che precedentemente era impossibile, occorrevano magazzini per conservare beni soprattutto alimentari ma non solo, e spesso nelle famiglie importanti la padrona di casa teneva la chiave della dispensa.

Quindi ci troviamo nella situazione in cui l'uomo può ricattare la donna: "se non fai così.....","allora io mi trovo un'altra, me ne vado e mi porto via tutto...." oppure "ti caccio perchè ho tutto io in mano etc..."
La donna resiste per secoli e poi giustamente si ribella, però secondo me nel modo sbagliato. Identifica la sua emancipazione nel lavoro fuori dalla casa: " se io ho il mio stipendio, qualsiasi cosa succeda sono a posto" e "Se ho il mio stipendio non può ricattarmi" e "così sono uguale" etc....
Infatti siamo arrivati al punto che se a molte piace lavorare fuori, molte che non ne hanno bisogno (ce ne sono, basta vedere tra i cosiddetti vip) comunque si inventano una sorta di lavoro (a livello più popolare le varie multilevel ci hanno campato e ci campano da una vita) per affermare l'uguaglianza e comunque se non fanno almeno finta di lavorare stanno male psicologicamente, ne abbiamo già parlato tempo fa.

Che faccio continuo o riesci/riuscite già a vedere dove andrebbe a finire la riflessione?
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