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Vecchio 09-03-2009, 23.47.40   #38
Ray
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Originalmente inviato da filoumenanike Visualizza messaggio
ho anch'io un piccola azienda da gestire e se assumo una donna, la esamino dal punto di vista professionale, se ha esperienza nel nostro campo non ha bisogno di un periodo di apprendimento, bado alla sua onestà, al suo curriculum e se è giovane non le chiedo dei figli, chiedo se è fidanzata e quali programmi ha per il futuro. mi è capitato di avere una impiegata rimasta incinta per due volte, a differenza di tre anni, è stato un periodo difficile ma lei non si è approfittata del suo stato , ha smesso di lavorare al quarto mese e ha ripreso dopo i tre mesi dalla nascita. non vessata da noi ha dato sempre il meglio nel suo lavoro, non nascondo che mio marito strillava che non avrebbe più voluto impiegate donne ma era solo il disagio momentaneo, chi la vora in proprio deve considerare certi aspetti. discriminazione? e me lo chiedi, certo la gravidanza appartiene a noi donne ma i figli sono anche del padre e soprattutto saranno il futuro della società, e pertanto, mi sembra plausibile pensare che lo stato dovrebbe sostenere le piccole aziende, dare la possibilità a chi è madre di ususfruire di supporti quali asili funzionali e dislocati in posizioni strategiche della città, permettere anche al genitore di subentrare nella cura del figlio, per lo meno fino ad un anno di età, con periodi o orari variabili a seconda delle esigenze del nucleo familiare e del posto di lavoro. e certo le donne non lavorano solo per fare carriera, o per sentirsi realizzate, la cui cosa approvo pienamente, le donne lavorano anche e soprattutto per mandare avanti la famiglia, oggi con un solo stipendio da operaio, non credo che si possa fare molto!
Non so se ci siamo capiti, infatti non riesco a capire bene il tono della tua risposta.
Anche io se le vedo giovani chiedo che programmi hanno, è un modo indiretto per chiederle dei figli però e in teoria non si dovrebbe.
Tu sei fortunata, se hanno esperienza già lavorano bene e possono andare in maternità dal quarto mese. Da me devono andarci subito per legge e, sempre per legge, non possono tornare che dopo nove mesi dal parto. Inoltre anche quelle che hanno un buon curriculum minimo minimo tre quattro mesi serve loro per gestirsi bene. Anche solo così la persona che assumo è un investimento... se poi ci mettiamo che siamo piccoli e in crescita e che la nostra crescita dipende quasi esclusivamente dalla costanza della qualità che forniamo capirai il disastro di una che resta incinta sei mesi dopo assunta. Inoltre sottolineo che non possiamo fare a meno di donne (anche se qualcuno da noi vorrebbe) sempre per un discorso qualità (neanche degli uomini, sempre per lo stesso discorso).

Detto questo va da se che sono del tutto insoddisfatto dell'attuale sistema. Ti dico come mi piacerebbe che fosse... mi lascio andare ad un sogno utopico, poi se è OT verrò fermato, se invece avremo voglia di continuare a migliorare il mio sogno, vuoi mai che da queste pagine esca un'idea interessante, se non proprio una proposta fattibile.

Quello che mi piacerebbe è assumere una famiglia. Dove mi lavora solo uno dei due... ovvero che assumo il lui o la lei non fa niente, vorrei passare loro uno stipendio che permetta a tutta la famiglia di vivere dignitosamente con solo quello. Ma lo vorrei per contratto... ossia io pago entrambi ma uno solo lavora e l'altro sta a casa.
Questo permetterebbe loro di fare figli e a me di avere il lavoratore. Non solo, avrei la garanzia che quello che mi lavora (che sia lui o lei) metta davvero su famiglia e ci si dedichi. Inoltre egli o ella avrebbe alle spalle un partner che lo sostiene nella sua attività, che magari gli da una mano nelle cose che può, ma soprattutto che lo agevola nella vita, perchè anche l'altro sarebbe responsabile del buon andamento della cosa. Specifico subito che la tipologia del lavoro fa si che la salute soprattutto pischica del lavoratore incide in modo determinante sulla qualità del lavoro. Inoltre se ha una famiglia e ha esperienza diretta delle sua dinamiche metà della cose che per un verso o per l'altro trova sul lavoro le capisce al volo.
Quindi io voglio che abbia una famiglia e voglio che la famiglia prosperi bene. Anzi, a questo proposito sarei disponibile a far rientrare nel contratto tutta una serie di bonus, e non parlo solo economici, a favore dei familiari... chessò contratti con dentisti, con scuole private, servizi vari che solo a pensarci me ne vengono in mente decine e che se volete elenco.
In cambio metteri una clausola: se si separano il lavoratore ha tot tempo per trovare un altro partner e aggiustare il contratto, se non lo fa lo penalizzo, perchè il lavoratore con famiglia alle spalle che funziona è molto più solido del single (o del farfallone/a).
Viceversa, per i giovani single che magari inziano ci sarebbero tutta una serie di convenienze per metter su famiglia... insomma tutta sta roba aiuterebbe anche Nike a buttar fuori i figli di casa della mamma.
Il problema che vedo è uno solo: i soldi. Ma se si volesse, non al mio livello ovviamente, si potrebbe fare. Anche domani.

Bon, ho solo abbozzato, potrei continuare... voi che ne pensate?
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