Discussione: Opera al nero.
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Vecchio 22-01-2011, 12.18.35   #319
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Prendiamo uno qualsiasi dei peccati della Chiesa, che so. l'ingordigia.
Se uno è ingordo, mettiamo del mangiare, quando vede un tavolo non riesce a trattenersi, è costretto a mangiare.
Costretto da chi?
E questo vale per qualsiasi altro peccato, dai maggiori ai minori.
Fare il bene realmente invece non è mai cosa automatica, per fare del bene, per amare ci deve comunque essere una nostra volontà per quanto latente o poco visibile.

Non dobbiamo (Nike?) confondere il vivere in mezzo al peccato con il vivere peccando. Io spesso faccio un esempio, dico che può essere abbastanza facile per un monaco essere casto finchè sta in monastero, ma poi essere preda degli istinti appena esce. In quel modo non ri-solve nulla.
Se esco in mare con il mare mosso e mi lascio travolgere dalle onde soccomberò alla forza del mare allo stesso modo in cui se mi tuffo nel Nero e mi lascio andare ad ogni sensazione senza discernimento soccomberò nel Nero.

Se ci si ragiona, non stiamo parlando di morali bigotte, stiamo parlando di morale tesa a renderci liberi nelle scelte per quanto a prima vista possa sembrare di essere costretti da una morale fine a se stessa.

L'energia non ci viene dal tuffo nel Nero, ci viene dall'attrito che scaturisce tra noi ed il Nero quando ci tuffiamo in esso. Se ci lasciamo sommergere e trasportare dal Nero consumiamo la nostra energia.

Se metto un chiodo di fronte ad una calamita, la calamita attira il chiodo, l'energia (magnetica in questo caso) si annulla nell'azione di tenere il chiodo attaccato alla calamita e finisce ogni possibilità di scelta e azione.
Se invece il chiodo avesse una volontà e usasse quel magnetismo solo per spostarsi un pò come gli occorre, ma poi prima di farsi catturare dal magnete ne usasse un'altro etc.....
Questo appena scritto non significa andare a cercare i magneti, di quelli il mondo è strapieno... andare a cercarli significa camuffare l'istinto dandogli una parvenza di qualità più elevata.
Se vado in mare sfrutto il vento, non creo il vento e se tiro su una vela sbagliata il vento potrebbe anche staccarmi un albero se sono in punto il vento dove tira forte.
Tutto giusto ma ci sono cose che ad un certo punto dell'esistenza siamo costretti , dobbiamo fare ed in un certo modo servono .
Come per l'esempio dell'uscire con previsioni meteo avverse ,
come nel detto : non tutto il mal vien per nuocere ,
come lo spieghi questo risvolto positivo dell'errore commesso ?
E' giusto quello che dici ma a fine corsa mentre io parlo di quando ormai sei uscito per mare e vedi il temporale da nord/ovest che arriva veloce , non puoi evitarlo non hai tempo di rientrare devi aspettarlo e devi subirlo .
C'e' dell'opera al nero in questa situazione descritta .
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