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Vecchio 27-03-2011, 15.52.58   #39
griselda
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Originalmente inviato da Sole Visualizza messaggio
A me colpisce che dove si dorme ci sia del vecchio nonostante la casa sia nuova e che dove ci si incontra e si condivide sia il cibo che le parole o l'accoglienza sia troppo grande e ti crei turbamento, la cucina è il cuore della casa, il focolare.
Proverei ad indagare se stai cercando inconsciamento un cambiamento che vuol simulare il nuovo mantenendo il vecchio meccanismo che ti fa dormire. Cosa che ti farebbe apparire socialmente (il grande tinello mischiato al sociale) come vorresti, solo che dovendo cucinare la cosa sai che tutti vedrebbero...

EDIT: volevo aggiungere che secondo me c'è una parte di te che si sta ribellando al mascheramento e che vuole un cambiamento reale.
Prendi con le pinze come sempre.
L'altro giorno mi sono come beccata e vista in due modi diversi quasi ooposti a distanza di mezz'ora e con le stesse persone.
Mi sono chiesta quale dei due atteggiamenti mi rispecchieva veramente e quale la maschera e perchè li avessi? Dietro ho trovato la paura degli altri del giudizio attivo, non della parola ma del comportamente nei miei confronti a seguito di quel che sono.
E qui dovrei aprire una grande parentesi, perchè mi vergogno di ciò che sono persino fisicamente, quindi non piacevandomi proietto sugli altri questo mio disamore.
Voglio essere disperatamente altro e prendo distanze da me stessa tanto che poi sono troppo lontana per vedermi.
Ci sono riuscita l'altro giorno perchè ridevo e il ridere mi scioglie, mi da l'idea del calore anche fisico che mi si sprigiona e allora mi apro, mi lascio andare perchè in quel momento mi sento accolta e ben voluta, che poi è solo il mio pensiero in realtà perchè non sono nella testa e neppure nel cuore dell'altro.
Quindi mi sono vista in un modo che non so neppure se sono IO oppure è una maschera ancora per piacere e per essere accolta, so solo che in quella situazione stavo bene. Tenevo alta la conversazione, riuscivo a parlare senza aver paura del giudizio degli altri che poi è sempre il mio. Dopo a letto la sera ero svuotata ma felice.
Ma a dire il vero ora che ci penso bene credo che quelal ero IO perchè come mi ha ricordato Uno si deve essere autorevoli perchè solo così si è veri, atlrimenti si è costruiti e falsi. La prima parte della di quella giornata sono stata falsa ero costruita sulle idee che voglio diventino Me ma che ancora non lo sono diventate e mi sentivo a disagio ero tesa, e tutta presa a cercare di non sbagliare....
Ma se non avessi visto quella diversità tra le mie due me non mi sarei accorta mai.

Altra cosa del momento che aggiungo è che io sono ancora per certi versi in un modo ma io non accetto più quel modo e vorrei lavorare anzi ci sto provando come credo debba essere fatto, ma il fatto che nessuno mi dica che sto facendo correttamente mi mette in ginocchio.

Inoltre vivo una situazione in cui mi pare di vivere nel controllo totale io cerco di rimediare il mio controllo degli altri, ma vengo controllata e questo mi manda in bestia e non riesco a passarci sopra perchè vorrebbe dire rinnegare le mie nuove convinzioni e allora mi inalbero e dico che è sbagliato e non so se è giusto farlo o se dovrei tacere e pensare solo a fare io quel che ho capito essere giusto.
Anche se non è facile vivere con chi ti controlla persino la lista della spesa, ma so che non è per cattiveria che una deviazione ma vorrei che come cerco di rimediarmi io si rimediasse pure lui.
Io sto cercando di non reagire alla mia gelosia, dico cercando perchè non sempre ci riesco, di lasciare l'altro libero di scegliere dove andare e cosa fare, ma poi lo pretendo anche per me. E quindi mi domando se devo vivere passivamente l'altro? Imparare a fregarmene in un rapporto per me vuol dire concedere all'altro il potere di farmi del male. E non ho capito bene se invece è non facendolo a lui o ad altri che non mi verrà più male da quella parte?
Fregarmene e torno su un altro discorso per me era molto importante da capire perchè io proprio questo problema se me ne frego tendo ad allontanarmi dal problema o dalla persona.
Se invece la cosa giusta è comportarsi come meglio si crede idealmente in un determianto frangente senza farsi influenzare dall'offesa, oppure dall'oppressione che si subisce, dall'idea della persecuzione che percepisce di vivere. Se sei perseguitata vuol dire che perseguiti altrimenti non ti succederebbe mi dico.
Oggi mio figlio si grattava il collo ed era visibilmente infastidito, io subito mi sono mossa verso di lui, con moto abituale cercandogli una soluzione, anzi chiedendogli: hai bisogno? Che succede? Vuoi che ti aiuti?
Lui mi guarda male, io devo aver mostrato istintivamente in volto di esserci rimasta male, e lui mi ha fatto capire che si arrangia da solo che non devo sempre intervenire in suo aiuto. Sono oopressiva con l'essere che più amo al mondo e non mi rendo conto!!!!!
In forum prendo a sassate chi mi vuole aiutare MA CHI MI PUò AIUTARE?
Sono talmente impantanata, presente la palude, non so se ci siete mai stati io si, ci sono sabbie come quelle mobili anche se non los ono, tu ti muovi in modo pesante eprchè sprofondi sempre ad ogni passo nella melma e non hai abbstanza luce per vedere dove vai , senti qualcosa che ti pizzica e pensi alle sanguisughe mentre sono solo i calzini che prendono dentro alle radici sommserse.
E si mi compiango un po' ma in questo momento non so fare di meglio.
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