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Vecchio 29-10-2006, 13.43.02   #4
Uno
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Chi fosse in grado di riprodurre il fenomeno a volontà rimanendo cosciente ad un livello almeno pari a quello che consideriamo di veglia sarebbe in grado (tra le altre cose) di leggere i pensieri altrui.
Quello che accade nello stato ipnagogico (il passaggio da veglia a sonno e da sonno a veglia) si può definire la sperimentazione minima, non volontaria, non cosciente del "famoso" Silenzio che tanto è descritto (ma necessariamente mai chiaramente, perchè è impossibile) in tutte le tradizioni.
Usiamo la solita metafora, siamo un monte fuori dal mare:
la punta fuori dal mare è la nostra veglia e vita quotidiana (conscio), siamo separati, c'è rumore, e questo impedisce o limita il passaggio di messaggi tra una punta ed un'altra (noi individui) perchè un messaggio passi deve avere una forza sonora importante (nel senso di potenza) la parola, anche messaggi già nell'interno del singolo monte a volte fanno fatica a passare/muoversi soprattutto quelli del fondo (incoscio).
Sotto il livello del mare i monti si uniscono nel terreno di fondo, il mare rispetto alla superficie è silenzioso ma essendo un ambiente più denso propaga messaggi più facilmente... l'onda che si sviluppa ha una consistenza maggiore nell'acqua che nell'aria... però allo stesso tempo c'è meno luce e quindi li vediamo di meno....
Lo stato ipnagogico e sul livello del mare per questo mantiene caratteristiche d entrambi gli ambienti, se si riuscisse ad immergersi con una torcia luminosa ecco che si potrebbero vedere, percepire etc etc tutte le onde e i movimenti sommersi ma reali sia tra i vari monti ed il loro punto di unione (il terreno) ma anche quelli interni o dal nostro stesso monte provenienti.
Chi riuscisse in tale impresa anche quando è fuori nell'aria conserva una certa sensibilità e con il tempo l'affina, riconosce le onde anche nell'aria.

Il "problema" di fondo, come avete detto, è che se al fenomeno involontario si applica una razionalità normale il fenomeno svanisce, se non la si applica non si riesce a trasportare l'esperienza nella coscienza di "veglia" (anche se rimane registrata in noi), c'è bisogno di un tipo di razionalità "raffinato" (che poi corrisponde ad amore puro o almeno tendente alla purezza) che proverò a descrivere in un prossimo thread partendo dal linguaggio.

(questo thread si collega a quello sulle attenzioni anche se forse non ne vedete il nesso)
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