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Vecchio 27-08-2008, 13.28.50   #2
jezebelius
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Penso che tu abbia ragione.
Ho notato che in gruppo, di solito, c'è meno voglia di assumersi le responsabilità derivanti da un'amicizia, posto che possa essere definito tale un rapporto basato non su una reale condivisione( intendo di tutto).

Forse c'è da fare una differenza tra il rapporto che c'è tra il singolo ed il gruppo e viceversa ed il rapporto tra il singolo ed il singolo, passando per le dinamiche che definiscono i comportamenti tra chi è " accettato" nel gruppo, e tra questo e chi è in procinto di esserlo e, ancora, tra chi, invece, non lo è del tutto.

Le intenzioni che muovono probabilmente i comportamenti del gruppo, spesso, come dire, cozzano con quelle del singolo e viceversa.
Ho notato, ancora, che le dinamiche sono miste.
Esiste per esempio uno che ha più carisma di qualche altro e che pertanto prevarica evidenziandosi di più rispetto ad altri in particolari settori, mentre in altri quella stessa persona si lascia trascinare; o chi tendendo a muovere, coordinare, le sorti del gruppo stesso mostra il suo " carattere ".

Quelle impossibilità strutturali che descrivi, presenti quando il gruppo in sostanza è " mosso" solo da voglia di divertirsi o come si suol dire passare il tempo - diversa invece è l'intenzione di "creare" qualcosa - o per altro si evidenzia un aspetto che è quello della spensieratezza ( che non è da definire, secondo me, in maniera esclusivamente negativa ), risultano evidenti forse perché si teme che quella spensieratezza appunto, possa venir meno a botta di critiche o, peggio, rendendo palese ciò che non va, ciò che non ci sta bene.
A volte allora conseguentemente il gruppo, anche per mezzo di manifestazioni che possono essere una reazione esagerata ad una critica ad esempio, mostra la sua reale natura perché forse i motivi che lo tengono unito, alla fine, non sono poi così tanto adesivi.
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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