Discussione: Raptus di follia
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Vecchio 30-03-2012, 22.33.35   #8
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Mi vengono i brividi al pensiero che sia qualche assistente sociale comunale a decidere per un caso psichiatrico (a dire il vero mi vengono i brividi anche a pensare che decidano gli psichiatri ma vabbeh).
Allora, i due pazienti in questione sono di competenza del Comune in quanto soli, senza famiglia, casa, soldi. La richiesta va fatta al Comune e poi con il Comune continua l'iter.
Certo che se il ricovero lo fa il Comune a suo carico con compartecipazione presso una struttura non sanitaria come la mia si risparmia un bel pò.
In genere l'ASS decide la tipologia della struttura e il Comune la cerca...

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Quindi fammi capire... se tu lo dimetti è il comune che se lo piglia? Non l'ASS?
Si, la patata bollente tornerà al Comune il quale dovrà adoperarsi per trovare subito dove inserirlo. Nel transito si parcheggia in ospedale se io non sono in grado di tenerlo, come si fa con gli anziani soli e dementi in attesa di nuova dimora, che sostano in geriatria.

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Comunità terapeutiche dici? Solito discorso dei luoghi... qui i progetti sono personalizzati e mirano all'autonomia abitativa. Stanno a casa loro supportati quel tanto che gli serve. Certo, qualcuno in struttura c'è, quelli che proprio da soli non ce la fanno. Ma la percentuale è minima.
Ma come fanno a casa a gestire un tipo del genere? Se lo fa una famiglia lo potrei fare anche io sapendo il come. Le famiglie sono più preparate? E' un campo che non conosco bene, non me ne sono mai occupata.
Anche qui ci sono dei progetti, delle attività presso gli ambulatori ma nei casi difficili senza famiglia il ricovero in struttura è l'unica soluzione, come i quattro casi che ho adesso.

Una di loro a dire il vero è una signora di 56 anni con sindrome depressiva ereditaria e una situazione familiare disastrosa, non potendo stare a casa l'hanno ricoverata in c.t.a., poi ha cambiato struttura in pochi mesi perchè non si trovava bene finchè, questa la voglio raccontare perchè è pazzesca da non crederci, una sera dice di aver deglutito la dentiera. Questa donna sta male, vomita, piange... la portano in ospedale, le fanno la radiografia non ha nulla. Pensano che sia la malattia, così dopo qualche giorno di osservazione la trasferiscono in clinica psichiatrica per contenere queste crisi. Qui la imbottiscono di psicofarmaci ma dopo ben un mese questa donna non si riprende, regredisce, piange di continuo ha crisi di panico, e non ci sono farmaci che le bastano finchè arriva un bravo specialista che la osserva bene, la ascolta attentamente. Quella salivazione continua non lo convince, decide di farle una ecografia alla gola scoprendo così che la dentiera le è rimasta incastrata nella laringe. Una storia pazzesca e incredibile eppure vera, ho visto la cartella clinica. Le straggono questa dentiera e la mettono in dimissione ma la struttura non la vuole riprendere perchè pare ormai resistente ad ogni farmaco. Così l'A.S. che la segue pensa a me come ultima spiaggia contrariamente alla sua psichiatra, la stessa del tipo in questione, che la vuole ancora in c.t.a. Decido di portarmela ed in poche settimane rientra dalla crisi di pianto e di panico continua che aveva. Oggi è stabilizzata e gestibile.
Alla fine non è solo la tipologia della struttura ma anche il personale formato, dici bene tu, che fa la riuscita di un caso.
E poi dopo pochissimo tempo mi hanno proposto questi due maschi.

Quest'uomo mi fa troppa pena, tenerezza, mi dispiacerebbe dimetterlo per incapacità di gestirlo ma non voglio si faccia il male per mia incompetenza. Ho risolto tanti casi, questo non lo so se potrò farcela, forse adeguatamente supportata si, ma non voglio deciderlo io di presunzione.

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Io piglierei un operatore, quello che ha un migliore rapporto con lui, e glielo appicciccherei (faxando un tanto all'ente di competenza spiegando che verranno fatturati i costi aggiuntivi per questo servizio che durerà fino a quando non si fa l'incontro urgente... vedi come chiamano subito ).
Questa mi piace troppo , lunedì preparo la lettera!

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Poi vedrei come va... nel senso i discorsi che fa, i comportamenti che ha eccetera... è impossibile spiegarlo in un post ma penso che capisci. L'importante è cercare di stabilire se ha effettivamente sfogato o se siamo ancora in piena crisi e quello era solo uno degli episodi. La cosa più ovvia, mi veniva neanche di dirla, sarebbe stata un'immediata valutazione della terapia farmacologica da parte del suo medico...
Capisco quello che intendi, ed anzi a proposito dei farmaci devo chiedere se l'aumento di peso che ha fatto può influire sul dosaggio. Per alcuni farmaci è così.

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Se vedi che monta di nuovo sai che fai? Chiami l'ambulanza. Lo gestirà il reparto di emergenza. Così poi gli incontri urgenti li vorranno loro e si parlerà di eventuale riaccoglienza e non di eventuale dimissione. Tutto un altro parlare.
Lo farò senz'altro, qui cuore tenero non serve, occorre fare le cose giuste che servono.
In genere cerco di ospedalizzare il meno possibile, risolvere in casa il più possibile ma questo caso è diverso, lo terrò presente.
Grazie per il sostegno Ray
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