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Vado in giro per una città sconosciuta in compagnia del padre di mio figlio, ma è come se fossimo ritornati fidanzati dopo la separazione, e siamo solo noi due, che stiamo riprovando. Abbiamo tante cose da dirci, in autobus i teniamo per mano, ma non uno di fianco all'altro, benzi uno di fronte all'altro. Ci sono cose arretrate, c'è tutto cio che abbiamo fatto e scoperto mentre stavamo lontani. Non so se riuscirà la cosa, ma ce la metto tutta, sembra naturale viaggiare insieme. Poi mi trovo a casa dei miei, è tutto in disordine e con le mie sorelle cercheremo di sistemare. In cucina non c'è più il tavolo da pranzo, vivono proprio in abbandono, mio padre però lo rimette al centro della stanza. Io e Tea ci mettiamo a lavare i piatti, ma ci sono cose che mia madre non vuol toccate ; in pratica sarà impossibile mettere ordine. Nel frattempo si avvicina la nonna, e mi dice che io debbo fare altre cose, che sarà lei a fare i piatti. Mi stressa, sono intenta a fare pulizie come credo sia più efficace e dove dico io, e non vedo la nonna di buon occhio in quell'atteggiamento un pò dispotico. Mi viene in mente allora che mi sentivo assllata, per queste cose, da lei, quando ero ragazza.