Discussione: disordini alimentari
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Vecchio 07-02-2011, 19.47.08   #37
griselda
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Originalmente inviato da Edera Visualizza messaggio
i ragazzi che vedi non stanno poi così male. Credo che la spinta al cambiamento sia proporzionale al disagio che si avverte, forse c'entra ciò che diceva Uno altrove e cioè che non si ha forza per rompere la forma se nella forma si sta bene.

Trovo verità in questa cosa di rompere la forma perchè se sto male cerco di uscire da quella situazione che sto vivendo. Penso che sia un po' come il serpente che cambia la pelle, che fa la muta, perchè cresce. Crescendo si lascia la pelle vecchia per infilarsi nella nuova.
Sono alla fine tutti passaggi, che se supportati dai genitori, e fatti all'età giusta danno il giusto senso al cambiamento e alla crescita, quel retrogusto che sa di buono nonostante il salto.
Il guaio allora sta quando si deve cambiare forma perchè ti buttano allo sbaraglio o non ti tengono nei vestiti stretti per paura e questo è il senso che ti passano, penso.
In uno devi mangiare alla svelta per crescere velocemente con il senso di morte adosso se non riesci e l'altro invece è se cambio muoio quindi mangio poco così non cresco e non devo morire.
Che poi la morte è collegata al cambiamento al rompere la forma, a cambiare pelle.
Una volta c'era quel rito di passaggio quell'iniziazione dal bambino all'uomo, che avveniva intorno agli unidici anni, durante quella notte passata nella foresta in balia della propria mente e dei propri fantasmi chi la superava diveniva guerriero e quando ritornava al villaggio era festeggiato. Anche questo creava un retrogusto che poi si riportava per tutta la vita e condizionava il resto.

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Tornando in tema cibo, le persone che si nutrono in maniera equilibrata sono pochissime.. Senza estremizzare e cadere in casi come il mio o di mia sorella anche chi apparentemente crede di nutrirsi in modo 'normale' spesso non ha nessuna coscienza di ciò che mangia ma riempie e basta in modo del tutto meccanico.

Da un po' di tempo mi sto interessando di nutrizionismo e devo dire che siamo veramente messi mali con la nutrizione in tutti i sensi...al di là dell'automtismo ci aggiungerei anche il consumismo e il mancato senso del rispetto del corpo...ma vado OT quindi mi fermo
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La cosa che continua ronzarmi in testa è che bisogna partire dal corpo, ascoltare la sua intelligenza, il mio mi dice che c'è ansia e io gli rispondo : lo so ma cosa posso farci.. Allora respiro a fondo, a volte riesco altre meno..
Credo di aver letto in questi giorni che ci sono tecniche respiratorie per calmare tante cose anche l'ansia sarei curiosa di approfondire questa cosa...ma respirare o nel caso concentrarsi sul respiro se non si forza nulla credo che possa solo fare bene.
A volte io invece trovo giovamento con l'acqua bollita e a volte con l'acqua di qualunque tipo bevendone mi sento meglio.
Adesso non ide se è per il T.A. ma non so perchè non mi viene sempre o perchè mi sto nutrendo più che mangiando giornalmente ( a volte putroppo ancora sgarro, ma poche volte) e mi rendo subito conto quando mangio male.
Esempio: sono uscita a cena e ho mangiato un piattino di patatine fritte, beh ho iniziato sentire fitte immediatamente a destra più o meno dove è il fegato come a segnalarmi che quel che stavo mandando al corpo non era il migliore dei cibi. Quindi concordo pienamente con te sull'intelligenza del corpo
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