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Vecchio 12-06-2011, 13.38.01   #7
diamantea
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Originalmente inviato da gibbi Visualizza messaggio
Tuo padre ha e dal mio punto di vista correttamente , pensato in primis a lei , alla persona che con lui ha sacrificato . Non si tratta di certezze o dubbi sul vostro comportamento nei confronti della mammma , con l'usufrutto l' ha protetta dalle cose della vita.....
Nel mio caso specifico voglio precisare che questi beni li hanno fatti anche con il nostro contributo lavorativo anche se sulla carta non risulta, dal cielo non ci è piovuto nulla.
L'usufrutto ha creato solo un danno economico a mia madre in quanto sola con alto reddito piange al momento di pagare la dichiarazione dei redditi, ora vorrebbe fare la divisione in vita anche della sua quota mantenendo l'usufrutto solo per quello che le serve.
Mio padre conoscendolo bene non è stato mosso da nobile pensiero verso mia madre che tra l'altro non molto autosufficiente dipende molto da noi figli.
Egli ripeteva spesso che noi l'avremmo abbandonata dilapidando tutto. Lui si sentiva padrone di tutto, anche delle nostre vite compresa quella di mia madre. Non potendo portarsi nella tomba la sua parte ha dato tutto in mano a sua moglie per continuare questo comando genitoriale. I soldi non comprano l'affetto e il rispetto, comprano solo prestazioni, servizi e beni materiali. Se avesse potuto si sarebbe portato nella tomba la sua parte. Per quello che mi riguarda lui ci ha perso molto nella mia memoria già precaria. E' stato l'ultimo schiaffo morale che ci ha dato.
Sono beni che godiamo tutta la famiglia, vi abitiamo, ci lavoriamo, non abbiamo necessità di vendere e abbiamo tutti un forte senso della famiglia e del dovere. Con mia madre poi è un impegno quotidiano per le sue necessità personali e per amministrare e manutenzionare periodicamente. Da sola non ce la potrebbe fare mai e lei non è tipo che si rivolge ad estranei.

La linea generale di quello che dici è giusta ma nel mio specifico caso citato no. Pensa che mia madre 25 anni fa mi ha intestato una casa e un terreno liberi da vincoli legali ma con un vincolo morale che finchè viveva lei era come se avesse l'usufrutto. La mia parola vale più di un contratto e la mantengo da allora.

Citazione:
Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Si è vero, consideriamo già nostro ciò che nostro non è, avanziamo diritti su qualcosa che invece ha solo il proprietario, anche di dilapidare.
In questo caso il proprietario è un solo genitore con quota comune agli altri eredi e non può dilapidare senza il consenso degli altri. E in linea generale quando vi è cointestazione quali due coniugi in comunione di beni non possono vendere a piacimento separatamente senza consenso dell'altro, lo si può costringere mediante fatto compiuto con la caparra sulla quota ecc...

Nel mio caso non vi è possesso ma quota sulla nuda proprietà si. Teoricamente potrei vendere la mia quota.
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