Discussione: Comunicazione Reale
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Vecchio 13-11-2008, 02.57.51   #35
jezebelius
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Questo se sto cercando di comunicare con una sola persona e/o verso una sola persona, se invece parliamo di comunicazione a prescindere dal numero degli attori che partecipano allora in discorso cambia, come ho detto sopra devo (se voglio ovviamente) comunicare nel miglior modo possibile senza preoccuparmi se uno può o non può ricevere.

Venendo alle domande di Grii, e quanti riescono a mostrarsi quello che sono?
Pochi.... comunque più che mostrarsi è importante essere ciò che si è, è importante non subordinare il mostrare all'essere, semmai il contrario.
Questo come detto sopra non deve essere una scusa per dire quello che passa per la testa, anche perchè bisognerebbe saper discernere se quello che passa per la testa è roba nostra o no, altrimenti diventa un bel gran copia-incolla... cosa che esisteva ben prima dei pc (O.t. alla fin fine reinventiamo sempre l'acqua calda)
Mi chiedevo: " ma se comunico qualcosa nel miglior modo possibile, senza dunque preoccuparmi di chi riceve o no ( in sintesi qualcuno comunque riceverà quello che voglio/vorrei comunicare mentre qualche altro ci passerà sopra ), tale comunicazione fa parte di un dovere e per questo richiama una responsabilità consapevole e da ciò quindi bisogna comunicare "sempre", oppure posso astenermi e cercare un momento più adatto? " .
Sembrerà banale, ma mi pare di aver capito che si deve comunicare sempre senza preoccuparci e dunque forse vale la prima...

Poi, da questo pezzo di Uno:
Citazione:
In un certo senso è una questione di resistenza anche qui più che di interferenza dell'ego, se fosse solo interferenza (questo vale un pò in tutto) basterebbe essere solo semplici, invece c'è povertà e semplicità che sono due cose diverse... che coincidono spesso ma messe così sono insufficienti... serve ricchezza semplice per fare tutto al meglio (questo pezzo non so se si capisce)
Ricchezza semplice in sintesi si può definire come il cercare di comunicare esclusivamente ciò che si possiede, certo nel miglior modo possibile, e quindi nella semplicità che sia di linguaggio, di scrittura o altro ma che in fondo porti con se " il dato", comunicare con desiderio?
Una ricchezza acquisita, conquistata e poi successivamente, in maniera semplice, redistribuita?
Mi sa che comunque non l'ho chiaro...
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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