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Vecchio 26-03-2008, 17.55.09   #5
Ray
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Originalmente inviato da griselda Visualizza messaggio
Allora dico una cosa che ho osservato ma voi siete più esperti e magari me la racconto e non lo so.
Per entrare nel dolore ci vuole una spinta almeno a me esce se c'è una spinta in cui mi viene fuori la rabbia repressa allora. Mi pare di riuscire ad entrare in quel dolore solo tramite il dolore dell'incomprensione altrimenti ci giro in giro mentalmente e non entro dentro il problema.
Faccio un esempio mi è capitato di entrare in quel dolore a seguito di accuse... in quel momento, a fatica, ma sono riuscita a riprovarlo tutto spinta dall'incompresione dell'altro, verso un mio comportamento per lui incomprensibiile. Prima è uscita la rabbia, poi un pianto a dirotto in cui il mio essere si rivoltava mostrando le sue ferite ma fare questo da sola per me è ancora fantascienza. Non mollo forse dipende da quell'energia di cui parlate che non ho.
Da come la vedo io non è che si entra nel dolore... il dolore è già dentro. Si tratta di rivivere (o di vivere) l'episodio, non solo il dolore. Il dolore può essere parte di questo episodio. Questo rivivere è un ricordare, ma è un ricordare attivo in un certo senso, comprensivo di un non dimenticarsi di se adesso.
E' vero che il dolore, per meccanismo automatico instauratosi, tende a far fuggire e quindi può capitare che quando si presenta in un certo senso "rimbalziamo" via. Si tratta di insistere, anche poco a poco (non sempre si deve tuffarsi, a volte può essere utile anche netrare in acqua passo passo) ma è vero quanto dici che serve una spinta che poi, alla fin fine, che si usi la rabbia o altro è sempre volontà di farlo (in lotta con il desiderio di fuga).

Comunque, tornando al dolore, ripeto che eso è già dentro e non siamo noi a doverci entrare. E' più un sintonizzarci con la parte che fa male, un ascolto attento. E' solo ascoltando tutta la "storia" che quella parte ha da dirci, tutta la trasmissione, che smetterà di fare male, che si esaurirà.

So che può non essere chiaro... continuando a parlarne troveremo certamente i modi giusti per capirci.
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