Discussione: Offendere-offendersi
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Vecchio 11-02-2007, 14.16.18   #25
Uno
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Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Si è vero, in questo caso un maestro, un genitore, un amico può incidere( e quindi risultare incisivo) per migliore l'altro.

Tuttavia sta alla maestria dell'innestatore capire con quali rami incidere, e quali rami deve invece trattare con delicatezza

Come ho scritto sopra, un conto è una pianta, un albero, un conto è un essere umano, la tecnica è simile ma cambia il soggetto.
Un essere umano deve essere "costretto" e fino ad un certo punto solo da bambino finchè non ha una struttura per discernere, poi lo si potrebbe comunque innestare solo se lo volesse... la delicatezza nell'eseguire il taglio dipende dalla durezza della corteccia edallo spessore del ramo, è logico che se metto la stessa forza su un tenero ramoscello e su un ramo bello grosso il primo lo trancio di netto, il secondo appena lo incido... ma se per pietismo la corteccia dura la carezzo per fare del "male" allora è meglio che guardo la televisione (per dire una cosa che è all'ultimo posto della mia graduatoria di importanza delle cose)


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Originalmente inviato da 'ayn soph Visualizza messaggio
si certo, è tutt'altro punto di vista e significato interpretativo, in quanto prevede la libera volontà di fendere qualcosa a motivo di.
ora non sono un innestatore, ma è ovvio che ci siano diverse tecniche di innestare, per talea per incisione e un'altra, se sono un bravo innestatore, a seconda la pianta se è giovane o vecchia e a secondo il frutto se è più o meno delicato vesdrò il caso se incidere semplicemente, tagliare in profondità oppure mettere una semplice bottiglia intorno per fare in modo da far crescere le radichette senza troppi traumi, e poi piantare nuovamente la pianticella, che avendo in se già la robustezza della pianta madre, in meno tempo arriverebbe alla maturità (ho fatto un po di confusione con gli innesti )
Mi sembra che siamo grosso modo d'accordo a parte che l'innesto è uno solo, ci sono vari modi di fare il taglio ma la sostanza è la stessa, a differenza della talea che crea nuove piante dalla stessa (quindi umanamente si parlerebbe di figli, spiritualmente ci potrebbe anche stare, ma nel senso del mio discorso no) l'innesto, innesta appunto nuove qualità in una pianta, per esempio su un albero di pesche con già una buona radice e tronco, mio nonno innestava altre qualità di pesche prendendo rami di altre piante, i frutti avevano caratteristiche delle piante da dove erano prelevati i rami ma anche della pianta innestata.
La pianta donatrice in pratica aiutava le altre piante a tirare fuori alcune qualità ma senza cambiarle completamente... nell'economia di un frutteto è una buona cosa.. altrimenti per ogni pianta che non fa frutto o ne fa di non buoni l'unica soluzione sarebbe l'espianto con l'impianto di una nuova... appunto per talea o altro metodo...
Come detto sopra con gli alberi è normale e relativamente semplice, con gli esseri umani, se una pianta non da frutti nessuno ha il diritto (e neanche il dovere) ne di innestarla ne di cambiarla (quello che penserà qualcuno ben al di sopra di noi)....
sempre ammesso di essere in grado negli innesti...
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