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Vecchio 09-09-2007, 20.56.44   #62
Ray
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Predefinito Giacomo

E' piuttosto complicato seguire l'evoluzione di questo nome, soprattutto perchè partiamo dalla fine... Giacomo infatti è l'ultimo risultato di una serie di derivazioni, cambiamenti ed adattamenti che si sono susseguiti nel corso del tempo.

A differenza di quel che può sembrare a prima vista Giacomo deriva dal nome Iacopo e non viceversa. In latino infatti è Iàcobus (o Iàcopus, soprattutto nel medio evo) ed in greco Iàkobos.
Il viraggio in Giacomo lo si deve ai francesi che hanno tradotto il diffusissimo Jacopus in Jacques (dal quale è nato il femminile Jacqueline che a sua volta ha generato l'italiano Giacomina e l'abbreviativo Mina). Infatti al tempo, in francese, la "J" non si leggeva come una I aspirata come adesso, ma come in italiano "Gi".

La grande diffusione medievale del nome ha dato origine a molti diminutivi, tra i quali Lapo e Puccio (Iacopo e Iacopuccio). Questa diffusione la si doveva alla particolare fama di cui godeva Santus Iacopus... santo sulla "bocca di tutti" per via dell'enorme numero di pellegrini che da ogni parte si dirigevano al suo santuario in Galizia. Si, proprio quello, Santiago di Compostela. L'onomastico riferito a questo apostolo cade il 25 Luglio, mentre cade l'1 Maggio quello riferito all'altro apostolo, il fratello di Giuda. Per distinguerli il primo è denominato "maggiore", il secondo "minore". Il minore fu anche il primo vescovo di Gerusalemme, nonchè l'autore di quella Lettera agli Ebrei che Dante definisce "l'epistola della Speranza".

Nell'esegetica medioevale rappresentava la infatti la Speranza, in compagnia di Pietro (la Fede) e Giovanni (la Carità). I tre sono stati gli unici a rimanere con Gesù sul Monte Tabor.

Il nome però è ben più antico. Il greco Iàkobos viene infatti dall'ebraico Ya'aqobh (Giacobbe, che stando quindi a questa derivazione sarebbe equivalente di Giacomo), il figlio di Isacco e Rebecca. Il significato è controverso, come spesso accade con le parole ebraiche.
L'ipotesi più gettonata vuole che Ya'aqobh derivi da Ya (abbreviazione di Yaweh=Dio) e dalla radice qb=proteggere. Il significato sarebbe dunque "Dio ha protetto". Un'altra ipotesi valida è che la radice sia 'eqebh=seguace, quindi "seguace di Dio".

Ci sono però delle altre questioni interessanti da prendere in considerazione. Dal racconto biblico si evince che Rebecca chiama in questo modo il figlio in quanto, secondogenito gemellare di Esaù, naque tenendo con la mano il tallone del fratello. 'aquebb vuol dire tallone.
In seguito Esaù sembra "giocare" col nome del fratello, dicendo che la madre aveva fatto bene a chiamarlo così, dato che era la seconda volta che lo soppiantava ('aqab=soppiantare). Oltre ad avere sfruttato la fame di Esaù per comprargli la primogenitura per un piatto di lenticchie, con l'aiuto della madre, riuscì a strappare al moribondo padre Isacco la benedizione che gli conferiva lo status di capo di famiglia. La faccenda del tallone, collegabile in qualche modo a quello di Achille, andrebbe approfondita in altra sede, magari partendo dalla peculiare struttura fisica del tendine che ne porta il nome.

Queste ultime considerazioni non modificano in realtà il significato del nome, indipendentemnete che si consideri quello di seguace o quello di protetto, anzi arricchiscono e in qualche modo collegano. Il secondogenito gemellare in qualche modo necessita di protezione e "seguace", essendo colui che segue, è anche quello che viene dopo, per secondo. Aggrapparsi al tallone è aggrapparsi al "punto debole" del più forte, ma è anche avere una presa salda... se si è "seguaci" di Dio una presa salda è quanto ci vuole... ed è la stessa presa che determina la protezione. Anche soppiantare, se visto in termini tradizionali, quindi senza aggrapparsi a banali giudizi moraleggianti di stampo moderno, simboleggia tra le altre cose il superamento dei propri limiti, anche quelli derivanti dall'eredità (in senso ampio)... eredità simboleggiata dalla secondogenitura.

Giacomo è quindi uno che "spiritualmente" si trova un'eredità forse un po' difficile, da superare (magari con l'aiuto della "madre"), ma la cui Via è proprio questa... aggrapparsi al suo "seguire".
Ray non è connesso