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Vecchio 06-03-2010, 01.20.49   #26
Ray
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Predefinito ancora sull'iniziazione

Mi si scuserà se non seguo solo le direzioni laterali date dai vostri interventi, ma questo tread mi piacerebbe usarlo per cercare di chiarirmi i concetti e le esperienze e quindi scrivo anche un po' quel che mi pare.
Quindi torno sull'iniziazione, sulle iniziazioni minori, sulla Via e sul Maestro.

Come ho detto l'Iniziazione rappresenta l'arrivo di una Via (e l'inizio di un'altra, ma questo ora non conta) e dovrebbe essere un'esperienza. Prima, tra i vari termini, ho usato "vedere Dio" ma questo può far pensare a qualche visione più o meno limpida. Io mi son fatto un'idea abbastanza diversa... dovrebbe trattarsi di fare esperienza diretta di quella cosa (come per la falegnameria) che per adesso è priva di significato (Dio, Conoscenza, ecc), avere un contatto diretto, senza intermediari. Quello che avviene alla fine del viaggio (appunto) iniziatico di Dante, per fare un esempio illustre. E' un qualcosa che non si può certo vivere senza accorgersene e senza che ci cambi profondamente e dovrebbe essere un assaggio di un qualcosa che, se poi diventa permanente, corrisponde alla Realizzazione.

L'iniziazione si riceve. Qualcuno ce la da. Il che non significa che non sia teoricamente possibile avere quell'esperienza senza iniziazione, ma le possibilità sono talmente ardue da risultare trascurabili. Già se si ha a disposizione qualcuno che può darcela, le possibilità di riuscire a prepararsi adeguatamente sono bassissime.

Qualcuno ce la da... chi? Se solo un falegname può iniziarmi alla falegnameria, solo un Iniziato può darmi l'iniziazione. Per questo dicevo che un Maestro non può essere altro che un Iniziato... anche se chiunque può insegnarmi qualcosa ovviamente.
Un Iniziato è qualcuno che "ha visto Dio" ed è sopravvissuto, è tornato e sa come fare per "rivederlo". E' uno che ha dato perlomeno un'occhiatina al "settimo piano" per dirla con Gurdy. Cioè è uno che ha a disposizone la Conoscenza.
Non dico che è onniscente, non almeno nei termini che intendiamo solitamente, ma che però potenzialmente lo è. Tutto gli è accessibile, nulla gli è negato, anche se manifesta ancora dei limiti di spazio-tempo (non sa a memoria tutti i libri del mondo ma li ha in libreria e sa cercavi dentro per usare una metafora).

Il che significa che conosce me stesso meglio di come mi conosco io. Il che significa anche che ha sperimentato il vero Amore e quindi è potenzialmente (poi nella pratica immagino che avrà da sudare) in grado di amare tutti incondizionatamente. Quindi mi ama più e meglio di come io mi amo, ama gli altri più e meglio di come io amo... è un paradigma. Anche se non è perfetto, è sufficientemente perfezionato da aver potuto toccare con mano la perfezione.

Ma il punto centrale è ancora un altro e ci arrivo parlando delle piccole iniziazioni... prossimo post.
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