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Vecchio 09-11-2009, 18.25.34   #9
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Siccome l'ostetrica si attardava molto nella grotta con Maria, finalmente verso il canto dei galli Giuseppe volle entrare da loro e sapere come comportarsi con Maria. Ma gli andò incontro l'ostetrica e uscirono fuori tutti e due trovando qui Simeone che aspettava.
E subito Simeone interrogò l'ostetrica, dicendo: "Come sta la mia signora?". L'ostetrica rispose loro e disse: "Sedete qui ed io vi narrerò le straordinarie meraviglie di Dio che destano lo stupore e l'ammirazione di ogni uomo vivente". Così dicendo la donna alzò le mani e gli occhi al cielo e disse con voce chiara: "Dio onnipotente, padre del cielo e della terra, chi sono io per aver visto le tue meraviglie così stupende? Quali sono le mie opere al tuo cospetto, che mi hai resa degna di vedere i tuoi santi sacramenti? E hai preparato me, che sono tua serva, a diventare ministra dei misteri celesti facendomi venire qui a vedere le mirabili tue opere? Signore, che posso fare? Come posso raccontare le cose che mi hai fatto vedere?". Le disse Simeone: "Ti prego comunque di accennare quanto hai visto e di non nasconderlo a noi". Rispose allora l'ostetrica: "State attenti alle mie parole e conservatele nel vostro cuore con memoria tenace. Lungi da me il nascondervi qualcosa; non vi sarà celata questa cosa che è la sintesi di molti beni.
Quando entrai per visitare la fanciulla, la trovai con la faccia volta verso l'alto, fissa al cielo, e parlava tra sé. Compresi che pregava e benediceva il Dio altissimo. Le dissi: "Dimmi, figlia, senti qualche dolore o hai qualche tua parte che ti dà fastidio?".
Ma come se non sentisse nulla o fosse un solido masso, lei se ne stava immobile guardando fissa soltanto il cielo.
Nello stesso momento tutte le cose riposavano nel più grande silenzio: infatti avevano cessato i venti non dando più il loro soffio, non si è più mossa alcuna foglia degli alberi, non s'è più udito alcun rumore delle acque, ne scorsero più i fiumi. Sulla terra non si sentiva assolutamente alcuna voce d'uomo, di uccelli, di bestie o di alcun altro animale. Le stesse stelle del cielo avevano cessato l'agilità del loro corso. V'era dunque il più grande silenzio su tutta la terra, poiché tutte le cose erano stupite nell'attesa della venuta della maestà del gran Dio, che è quasi il termine dei secoli.
Approssimandosi, dunque, il momento nel quale sarebbe apparsa palesemente la potenza di Dio, la fanciulla seguitava a restare immobile guardando verso il cielo. Si appressava, infatti, il tempo di tutti i beni e benedizioni. Dopo che il Dio bambino uscì fuori dal ventre della vergine madre, subito, lei che lo aveva generato, fu la prima ad adorarlo premurosa. E' un bambino che tutt'intorno rifulge abbondantemente come il sole. Il suo aspetto è purissimo e giocondissimo al di sopra di tutti i bambini. Perciò con lui è giunta la vera pace per tutto il mondo. Nel momento in cui uscì da sua madre fu udita la voce di una moltitudine che dall'alto del cielo diceva chiaramente: Amen, amen, amen! Alleluia a Dio! E la stessa luce che ormai era nata, con il fulgore della sua luce, offuscava la luce del sole. Anche questa grotta si è riempita di una splendida luce e di ogni odore soavissimo. Questa luce è nata così come nasce la rugiada che discende dal cielo in terra. Anche il suo profumo è olezzante più di ogni profumo di aromi.
Vedendo tutte queste cose, rimasi molto stupita e grandemente meravigliata. Fui presa, infatti, da un grande timore dopo aver guardato nel mirabile splendore della luce che era nata. La luce poco alla volta si concentrò e si fece simile a un bambino e, nell'improvviso splendore, nacque un bambino come sogliono nascere gli altri uomini. Allora, fattami ardita, mi chinai sul bambino e, dopo averlo adorato, ho osato toccarlo. Lo presi dunque nelle mie mani piena di timore e insieme di grande gioia perché mentre lo portavo sentii che non aveva proprio alcun peso. L'ho osservato: in lui non c'era alcuna macchia, bensì era pieno di ogni grazia e tutto come in una rugiada del Dio altissimo, dal corpo nitido: leggero a portare, splendido a vedere. Nel momento in cui presi il bambino nelle mie mani, guardai e vidi che aveva un corpo mondissimo e non era sporco da alcuna parte, mentre gli altri bambini sogliono nascere con impurità. Molto stupita, ammiravo ciò, quando avvertii che non piangeva come sogliono piangere gli uomini appena nati. Inoltre, tenendolo sopra le mie ginocchia, mentre ammiravo il viso dolcissimo, egli mi sorrise con un riso giocondissimo fissandomi molto acutamente, e subito dai suoi occhi scaturì una grande luce come un lampo.
In cuor mio pensai se per caso nella matrice della fanciulla non fossero rimasti altri feti, come a volte capita alle partorienti, e con questa preoccupazione temevo che corresse pericoli e venisse meno. Mi accostai a lei e, palpandola dappertutto con le mie mani, la trovai assolutamente esente non solo dal sangue, ma anche purissima da ogni contaminazione del corpo o da macchia di qualsiasi genere. Come riferirò queste cose? Che dirò? Non mi ritengo degna di potere raccontare grandezze così strepitose di Dio, grandezze che ho visto in questo parto divino. Ma tu, Signore Dio grande e misericordioso, sei testimone che io l'ho toccata con le mani e ho riscontrato che questa fanciulla che ha generato questo bambino è vergine non solo prima del parto, ma anche dopo che da lei è nato un maschio. Dopo che avevo visto tutte queste cose, esclamai dunque a gran voce benedicendo e magnificando il Signore Dio di Israele".
Udite da lei queste cose, Simeone restò ammirato e cominciò a dire: "Te beata, o donna, che sei stata ritenuta degna di vedere e annunciare questa nuova manifestazione! Anch'io mi reputo felice di udire tali cose e, sebbene non le abbia viste, mi sento di crederle". Subito l'ostetrica diede il bambino in mano a Giuseppe. Giuseppe lo avvolse nelle fasce e lo depose nella mangiatoia.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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