Discussione: Arte senza pubblico?
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Vecchio 22-04-2010, 08.54.29   #8
webetina
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Se non scambiamo la creatività per arte , questa non può prescindere dalla conoscenza e secondo me da far conoscere.
L'artista crea per se stesso o per gli altri? Entrambe le fasi per me sono vere. C'è un momento in cui segue la propia idea, il proprio impulso, e un momento in cui espone alla vista degli altri. Ma può partire all'inverso, creare per vendere, per viverci, ma passare lo stesso da un momento privato in cui nessuno può mai entrare e capire tutto ciò che dell'opera vedrà.

Filo io non sarei proprio daccordo sul pensare che in generale l'artista lavora per liberare qualcosa che lo faccia stare meglio quando sta male.
Può succedere certo, ma ci si augura che non sia sempre così, se un musicista ci mettesse le forze basse del suo inconscio, di puro sfogo, mentre percuote un tampuro non credo ne riceveremmo una cosa bella. Cosa diversa è se l'artista invece è mosso da un desiderio di denuncia, in quel caso la motivazione è l'abberrazione stessa, ma è un fatto consapevole, calibra strumenti ed espressione per ottenere quello scopo, vedi Guernica tanto per fare un esempio. Oppure i romantici che esprimono il tormento dei sentimenti. Altri hanno espresso una certa follia dell'inconscio collettivo, il malessere di una generazione. San Francesco racconta della bellezza della natura creata da Dio. In mezzo ci stanno infinite varianti, come infinito è il discorso. Si può dire che inizia già quando la coscienza dell'uomo si stava per affacciare?

Ho letto ora Griselda, mi sembra bello anche solo leggerlo ciò che hai scritto.

Ultima modifica di webetina : 22-04-2010 alle ore 09.16.19.
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