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Vecchio 08-01-2009, 20.35.21   #28
stella
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Di questo secondo capitoletto mi hanno colpito soprattutto due cose:

La prima quella che vale più compiere una vita facendo la volontà di Dio che il sapere molte cose, mettendo a confronto il contadino che serve a Dio e il superbo filosofo che valuta il corso del cielo...
Inoltre la responsabilità del sapere, perchè più sai e più gravemente sarai giudicato....
Altra cosa che mi ha colpito è quella di conoscersi veramente e disprezzarsi. (questo perchè vedremmo anche il nostro lato oscuro e ci renderemmo conto di quello che siamo).
Citazione:
Se tu vedessi qualcuno peccare apertamente, o perpetrare gravi azioni, non dovresti considerare migliore "perchè nessuno ti ha detto quanto tu possa perseverare nel bene". Siamo tutti fragili, ma tu considera che non c'è nessuno più fragile di te.
Questa è una grande lezione di umiltà, perchè se ci trovassimo nelle stesse condizioni della persona che abbiamo visto peccare, conoscendoci veramente, come citato nel paragrafo sopra, non sappiamo quanto possiamo perseverare senza cadere nel peccato".

Quindi la cosa che emerge di più è l'umiltà e il disprezzo di sè, e non cercare tanto di sapere quanto di servire Dio, in questo servire Dio c'è una sapienza nascosta che si rivela solo agli umili e ai più piccoli, una sapienza fatta di serenità e gioia, in pratica quello che chi è pieno di sè non cerca e non riesce ad apprezzare....

Ma anche su questo capitolo c'è tantissimo da meditare.

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