Discussione: Domare il Serpente...
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Vecchio 26-07-2007, 15.14.15   #1
jezebelius
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Predefinito Domare il Serpente...

Ok..Ok.....visto che oggi giorno questi serpentelli stanno in giro dappertutto...do anche io il mio contributo..

Insomma è della scorsa notte questo sogno; più che sogno...al solito..è un racconto...
Non ricordo, se non poca cosa, la prima parte fatta di dialoghi.
La seconda invece è più vivida.
L'ambiente è il mio Comune e per l'esattezza una strada, quella principale, lungo la quale è posta la scuola elementare ( che frequentavo da bambino, sarà collegato... ), di fianco a questa una salumeria - nella quale sempre da bambino ma anche dopo non sono entrato mai se non qualche rara volta - ed un po più distante da queste un negozio ( per l'esattezza una pescheria).
Insomma il periodo della giornata mi pare sia agli inizi della sera, quando c'è il passaggio tra giorno e notte. Sono all'interno della pescheria.
Di fronte a me, poichè non era strutturata come pescheria vera e propria se non per qualcosa, c'era una struttura ( sapete...come una sorta di spalto da stadio ) che presentava 3 o 4 scalini.
Alla mia sx una specie di tavola ( ma direi un misto tra una tavola nella parte superiore, infatti la superficie era tale, ed una vasca nella parte inferiore ) nella quale, appunto nella parte di sotto, c'era un pesce, bello grande, che dovevo acchiappare.
Nel passare e ripassare da una parte all'altra, come per attirare l'attenzione, questo pesce dal passaggio da sx a dx era tale, poi, all'inverso, diventava un gatto e poi ancora, nel ripassare di nuovo, un serpente per l'esattezza una vipera molto velenosa.
Dovevo prenderla ma dovevo stare attento a non farmi mordere. Ci avevo gia provato prima quando era un pesce ma non vi ero riuscito.
Insomma riesco ad acchiappare questa vipera ma se mi avesse morso mi sarei trovato in pericolo.
Allora che faccio?
La prendo e la " trafiggo", nella parte che corrisponde alla nuca più o meno con un chiodo per " attaccarla " ad un pezzetto di legno. In pratica il pezzetto di legno, lungo una 40ina di cm, posto sotto la vipera ed io che con la mano dx " martello" sul chiodo per conficcarlo all'interno.
Questo mi serviva per rendere inoffensiva la vipera ed evitare che potesse mordere ma al tempo stesso mi dispiaceva, diciamo cosi, trafiggerla ma sapevo che era inevitabile per quello che mi sarebbe servito.
Una volta resa inoffensiva ( a volte la vipera faceva finta di essere morta ma comunque sapevo che lo faceva apposta ) prendo un altro pezzo di legno ( come una scopa insomma ma con solo la mazza... ) e " spingo" la vipera assieme al pezzo di legno all'interno dell'alloggio di una " porta " scorrevole. A questo punto la vipera si ritrasforma in gatto e per la paura...se la fa sotto. Mi dispiaceva ma dovevo continuare!
Inizia a lamentarsi ma la sua urina, che sembrava tale, in realtà era il veleno della vipera bagnava la parete interna dell'alloggio per la porta.
Più si lamentava e più " spingevo" col pezzo di legno all'interno. Il gatto si trasforma nuovamente in vipera e per il fatto che spingevo all'interno assume una forma curva di cui, coda e testa uscivano fuori e la parte centrale, che spingevo, era all'interno dell'alloggio per la porta. Una " U " insomma. Ormai era innocua.
Esco fuori dalla pescheria e mi dirigo verso la salumeria ( quindi di fianco alla scuola elementare ). Ero in stampelle poichè non riuscivo a camminare bene. Entro nella salumeria e chiedo, nell'ordine, vino e pane. Il vino era imbottigliato nonchè di annata, pregiato quasi. Il Pane era casereccio.
Esco dalla salumeria per dirigermi nuovamente verso la pescheria, sempre in stampelle. Nel comune non c'era nessuno tranne che un amico( nella realtà lo conosco più o meno ) avvocato, ben vestito in giacca e cravatta che mi viene incontro e mi dice: " E' stato un bene che ti trovo( trovi ) in queste condizioni ( si riferiva alle stampelle ), cosi potrai rimanere qui per fare quello che devi, mentre gli altri stanno combattendo al fronte", Tali parole le dice pur non fermandosi. Ricordo che in quel momento non volevo avere le stampelle per aiutare ( questi ipotetici ) altri al fronte...
Ecco questa era la seconda parte....
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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