Discussione: Sola nella metropoli
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Vecchio 25-05-2010, 18.17.42   #4
diamantea
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Rifletto a voce alta. Il punto di partenza è una situazione di armonia, ma una parte di me non riesce a sopravvivere con quel che guadagno, ha bisogno di affittare ad altri la parte migliore del mio benessere per poter sopravvivere e si accontenta di vivere in un locale vuoto anche se pulito e bianco. (quindi puro o banale?) E' questo un compromesso nella mia vita? Può darsi, dico sempre che se avessi più soldi vivrei meglio non di cose materiali ma potrei procurarmi ciò che mi fa stare meglio.
Questa parte di me affida il meglio di me stessa a persone che sembrano in apparenza perbene ma poi si rivelano distruttive anche per poco. Il mio conscio vuole ragionare, lottare, pensa di chiamare le forze dell'ordine, spiegare l'accaduto e farsi risarcire del danno, ma l'altra parte non vuole lottare perchè in verità vuole cercare altro, realizzarsi, dove? in cosa? La lascio andare perchè sento non posso più trattenerla, è come se dovessi scegliere una parte di me che si accontenta del quieto vivere? di quella seconda dimensione della vita piatta per mancanza di risorse? Un lavoro e una casa, senza un titolo di studio una specializzazione? Oppure di una parte che va nel mondo alla ricerca di se stessa, della propria realizzazione? L'una esclude l'altra ma senza sofferenza.
E' come se il maschile, il razionale si incuriosisce (della suoneria) ma lascia solo il femminile ad esplorare, queste due parti non lavorano insieme anche se insieme stanno bene in armonia inzialmente o in apparenza, così sembra alla mia parte razionale. (Ancora fiammiferi?) Il femminile ha paura del tizio che la accerchia come una lucertola e non sa tirarsi fuori se non negando l'evidenza.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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