Discussione: Quanto c'e' di vero?
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Vecchio 22-07-2006, 12.55.56   #53
Uno
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Dipende di chi è il femore, se è di una bestiolina per esempio sarà ben diverso da una reliquia di un Santo, magari l'individuo sensibile percepirà comunque qualcosa ma nel primo caso in buona percentuale un memoria statica nel secondo può esserci contatto con l'entità oltre la persona del Santo...

Provo ancora una volta partendo dal "basso"

Come esseri incarnati ci creiamo più personalità di cui comunque prevalentemente ne usiamo una, quella con cui ci relazioniamo con gli altri, quella per cui ci conoscono tutti, solo qualcuno riesce ad avere con noi un contatto che va oltre la personalità, come siamo vestiti, come sorridiamo, come ci presentiamo, come odoriamo etc etc....
A parole molti di coloro che leggono e/o si interessano di Spiritualià ammettono che morendo la personalità andrà persa, si dissolverà, che rimarrà solo la pura essenza di ciò che siamo (non vado oltre in questo senso anche se sarebbe da espandere, comunque esula dal thread), quindi se nei contatti medianici si entra in contatto con le forme identiche a quelle che avevamo in vita, le voci, le fattezze, il modo di esprimersi etc etc mi chiederei come mai...
Certo mi si può dire che l'entità pur essendosi ormai spogliata della persona che possiedeva in vita la ricrea per il contatto... se fosse così cosa impedirebbe loro di ricostruire anche un corpo completo e strasene qui a vivere con noi?
Un contatto che utilizza le nostre forme di comunicazione non può definirsi nostra medianità... in quel caso allora non saremmo noi medium... lo sarebbero le entità... sono loro che utilizzerebbero il nostro modo di esprimersi.
Per essere noi medium dovremmo noi spostare il nostro modo di comunicare, quindi dovremmo percepire senza parole per esempio, poi eventualmente la nostra forma fisica tradurebbe... ma mi chiedo perchè un essere che ha abbandonato il corpo fisico cercherebbe o subirebbe il contatto per dirci (per esempio) che sotto tal mattone c'è nascosta una scatola.... onestamente la cosa non regge, invece la cosa è plausibile entrando in contatto con la memoria di chi ci ha lasciato.
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