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Vecchio 17-04-2008, 18.38.41   #5
Ray
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Originalmente inviato da Kael Visualizza messaggio
Oggi ho sentito in sottofondo questa notizia in radio, praticamente dei ricercatori di un'università tedesca (di cui non ricordo il nome) studiando dei tennisti durante delle partite, si sono resi conto che il cervello umano non "pensa" durante un colpo, ma agisce istintivamente. In soldoni quindi il tennista non è cosciente nell'immediatezza del colpo di cosa accade, se ne renderà conto solo dopo che l'informazione sarà inviata al cervello. Non sarà nemmeno cosciente di dove finirà la pallina, se l'avversario è a destra con ogni probabilità lui l'avrà indirizzata a sinistra, ma in realtà non è lui il "responsabile", qualcosa in lui avrà scelto al suo posto.

Da questo i ricercatori hanno ipotizzato che in tutto il resto della nostra vita non siamo mai veramente coscienti nell'attimo in cui succedono le cose, le percepiamo in "differita" (anche se solo di pochi micro secondi) dopo che abbiamo già agito. E se dunque nell'immediatezza non eravamo coscienti, chi ha agito per noi?

I ricercatori parlano di meccanismi che il cervello impara nel corso della crescita, che dipendono dalla nostra esperienza, dall'ambiente, etc.. e la loro sintesi finale è la seguente: l'uomo è totalmente irresponsabile delle sue azioni, in ogni aspetto della sua vita. Agisce istintivamente in base ai meccanismi formatisi nel suo cervello.

La notizia poi finiva con un commento personale della dj: "Ma allora anche i criminali non sono veramente responsabili delle loro malefatte? Mah...." e allora mi è venuta in mente la frase di un Uomo circa due mila anni fa "Perdonali Padre, essi non sanno quello che fanno..."

Purtroppo ho sentito la notizia solo di sfuggita, mi piacerebbe approfondirla meglio, magari se qualcuno ha qualche notizia in più...
Dai che prima o poi "scoprono" il centro motore...

Sono abbastanza d'accordo con questa esposizione (non ho approfondito la notizia comunque, cercherò, adesso rispondo a te) anche se il tennista ha dovuto imparare a giocare, ovvero quella parte del cervello che sceglie durante la partita e che lo fa troppo velocemente perchè noi possiamo esserne consapevoli, è stata precedentemente addestrata. E lo è stata con intenzione... così come con intenzione il tennista gioca. E' un'intenzione generica forse, che via via è dventata abitudine, magari di mettere le palline più possibile nell'angolino, ma anche questa è stata addestrata. E infatti, durante 'addestramento, quando il tennista pensa, è assai più lento.

Concordo con Stella quando dice che a volte è l'essere che agisce e forse in certi atti eroci è così, ma non credo proprio che questo sia la norma e non credo che lo sia se giochiamo a tennis. Li è proprio l'istinto... quella parte di istinto che può apprendere (la parte femminile quindi? ) e che poi agisce (ma allora è maschile ).

Il discorso etico o filosofico sulla responsabilità delle azioni secondo me esula dallo studio... ovvero può anche darsi che molti assassini agiscano d'impulso come il tennista e può darsi benissimo che varie azioni in vari individui manifestino diversi gradi di consapevolezza, ma il problema del rapporto tra consapevolezza e responsabilità è altro... perchè diamo per scontato (danno per scontato) che se sono inconsapevole non sono responsabile?
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