Visualizza messaggio singolo
Vecchio 21-10-2007, 19.44.34   #21
jezebelius
Organizza eventi
 
L'avatar di jezebelius
 
Data registrazione: 27-02-2005
Messaggi: 1,865
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da RedWitch Visualizza messaggio
se noi facciamo una cosa.. poi decidiamo di cambiare strada , ma finiamo nella stessa esperienza anche se in forma diversa significa che non abbiamo guardato tutte le possibili scelte che avevamo ma abbiamo scelto la strada più "comoda".. quella che ci sembra più semplice, invece che esplorare bene tutte le possibilità.. magari la intravediamo, ma decidiamo di non guardarla perchè è scomoda...
Nel tuo esempio.. se mi bocciano, dovrei cercare di capire, se la scelta di cambiare dal liceo scientifico a ragioneria, è perchè desidero diventare ragioniere, o se cambio perchè mi hanno bocciato, .............. e non mi prendo la responsabilità del fatto che mi hanno bocciata perchè non ho studiato a sufficienza per esempio.. ..
Dovrei cercare di andare a fondo , di capire il reale motivo per cui prendo una decisione, se è davvero una scelta o una fuga da me stessa..
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio

Esatto RedW, se cambio perchè mi hanno bocciato (cosa che poi ho anche scelto io) mi troverò da capo... altri 4 anni (o prima) e poi chissà... se sono sicuro che voglio fare il ragioniere sicuramente faccio 5 anni filati... magari prendo una serale con anni raggruppati e recupero pure qualcosa....
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Il "sapevo" non è legato all'esperienza LB se io adesso cammino su un sentiero in un territorio inesplorato e ad un bivio sento da un parte lo scorrere dell'acqua e dall'altra a perdita d'occhio vedo solo desolazione se vado dalla parte desertica e mi viene sete lo sapevo.....
Il problema che ponevo però era diverso, dato che non sempre affiora alla nostra coscienza vigile quel "sapevo" derivato da qualcosa che stiamo percependo in quell'istante, trovo che assuma un qualche significato e motivo di riflessione quando a posteriori ci viene tale pensiero (lo sapevo) cosa che poi non succede sempre sempre.... c'è un discorso di immediatezza di percezione... insomma non volevo usare la famosa frase standart "qui e ora" ma il discorso verte su un punto di vista su questa.

Inoltre... nel momento che pensiamo "lo sapevo....." abbiamo la possibilità do riappropriarci di qualcosa che stavamo lasciando indietro, dipende appunto dalla scelta che facciamo in quel momento......


P.s. meriterebbe un discorso approfondito sull'esperienza che di solito è equazionata alla memoria... ma non è così, magari ne apriamo un thread
Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio

Ci provo? Va bene ci provo....
No Ham non intendevo nessun rammarico, l'importante è (per il concetto che volevo mettere in luce) che se si arriva a dire lo "sapevo..... " c'è una presa di coscienza reale di quel momento in cui è avvenuto il guaio (perchè sta faccenda si applica sempre al negativo, al positivo se ne prende atto ma senza neanche trasportare nel regno delle parole) una volta presa coscienza abbiamo due possibilità recuperare quello che abbiamo lasciato nell'episodio, cioè farne esperienza... che se vogliamo pignoleggiare non è neanche imparare la lezione come si intende oggi... oppure dimenticarcene dopo due secondi e rifarlo.....

A queste due vie andrebbero accoppiate le giuste "risposte"... se l'esperienza è fatta do una svolta reale e concreta nella vita
(nell'esempio della scuola magari non vado più a scuola e mi metto a lavorare per esempio oppure finisco la scuola, se è una storia di amore cambio patner etc) ma se invece non ho fatto realmente l'esperienza e appena detto "sapevo...." mi reincastro in qualcosa di simile ecco che allora divorzio ma trovo un'altra donna (o uomo) uguale... e non sto neanche da solo... vado in cerca di ricascarci... oppure mi reiscrivo a scuola in un'altro istituto che non finirò.
Quindi non è un discorso di "punizioni" o "vantaggi" nel fare la cosa giusta, ma di ap-prendere realmente qualcosa, qualcosa che ci trasforma ma non come memoria : "ho messo la mano sul fuoco mi sono scottato, se la rimetto mi riscotto".... scusate ma quello lo sa fare pure un cane (senza essere dispregiativo verso il cane) ... anzi lo fa meglio di noi direi... "forse" lo scopo di essere uomini va oltre che misere reazioni meccaniche... per quanto le vogliamo rendere più... eleganti... "ho imparato che certe persone si arrabbiano se gli dico questo e allora non glielo dico..." (per esempio) si servono anche queste cose... ma queste sono nel nostro bagaglio di esperienze già alla nascita, volendo, basta vederle... c'è altro da esplorare..... (volendo)
Provo a vedere se ho capito .
Insomma l'esperienza che deve essere appresa passa per la consapevolezza di un momento determinato. Un momento nel quale per esempio " percepisco" che una cosa va fatta o no ma ci presto poca attenzione.
Faccio questa cosa e nell'istante in cui mi dico" lo sapevo" ( ed è accaduta una situazione che me lo fa dire ), il rendermi conto della intensità dell'esperienza mi da la possibilità di riappropriarmi di quella percezione e di tutto ciò che in essa è contenuto . Va da se che se non mi riapproprio di questa mi troverò nella stessa situazione, probabilmente in futuro, anche se formalmente ed esteriormente sarà cambiata la manifestazione.
Si può fare l'esempio della scuola come sopra. Se non mi sono riappropriato di quella esperienza mi accadrà lo stesso ( quindi in forma differente) col partner.
Quindi si può dire che l'esclamazione di " lo sapevo" è un campanello di allarme - postumo alla percezione del fare o non fare quell'azione - che avverte, anche se in maniera succcessiva, che bisogna tornare indietro a riprendere qualcosa?
E' come, per fare un altro esempio, se mi trovassi di fronte a Tizio e stessi per sparargli. In quel momento ho la percezione che è una cosa non giusta ma non ci bado e sparo. Tizio muore e mi dico: " lo sapevo".
Questo può essere considerato l'ultimo filamento che mi collega a quella percezione a cui non ho prestato attenzione?
__________________
Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
jezebelius non è connesso