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Vecchio 21-10-2007, 23.43.15   #22
Ray
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Racconto un episodio che mi è accaduto, così magari mi riesce di incasinare ancora i più le idee mie e di tutti...

Una sera stavo tornando a casa in motorino, diluviava e itrava un forte vento, con raffiche improvvise che ogni volta rischiavano di spostarmi anche pericolosamente. Chi vive dalle mie parti un po' ci fa il callo e impara alcune piccole contromisure.
Ero fradicio ma abbastanza vicino a casa, diciamo un cinque minuti. Lo stato della mia coscienza era quello che chiamo "semisveglio"... sveglio nel senso che data la difficoltà di guidare in quelle condizioni, facevo particolare attenzione, semi perchè la parte di me che cerca sempre di seguire la linea di minor resistenza era particolarmente attiva a suggeriva ad ogni sforzo il pensiero di me che mi asciugo al caldo nel mio bagno.

Ad un certo punto arrivo ad un bivio. Di solito non lo considero neanche, li vado dritto, è la strada più breve. Quella volta, in prossimità della possibile svolta, mi viene in mente che continuando dritto passo per una zona di forti raffiche (in riva al mare e quindi non protetto da case) dove c'erano pure dei lavori e che se avessi girato, avrei si allungato il percorso (altri 7 minuti circa oltre ai cinque di prima) ma sarebbe stato un tragitto più sicuro. Questo "mi viene in mente" non rende... è stato come un grido che attira l'attenzone e ti fa voltare la testa... diciamo un'idea che si vuole far ascoltare (ma non può o non vuole imporsi).

Il conflitto era tra "gira di la, ci metti di più ma è più facile che non cadi" e "l'hai già fatto, non è così grave, basta che stai attento... tra 5 minuti anche meno sei a casa".
La cosa, anche se a parole è lunga da dire, ovviamente dura meno di un secondo, serve la decisione, o giro oppure no. Bon, ho tirato dritto.

Arrivato alla zona pericolosa, quella dei lavori, mi becco una forte folata sul fianco che mi spinge nell'altra corsia dove stata arrivando una macchina di fronte. Per evitarla finisco a terra... qualche livido, qualche cento euro di danni e la mezzora sotto il diluvio per rialzare il motorino, spengerlo ad un parcheggio e camminare fino a casa sono i risultati.

Lo sapevo...

Ci sono ritornato più volte a questo episodio, diciamo che ci ho meditato su, diciamo anche che ho cercato di recuperare quel che avevo lasciato la. Per questo mi ricordo perfettamente l'attimo della decisione, l'intensità dell'idea di cambiare strada e i vari pensieri che mi hanno attraversato (in realtà vi ho fatto un riassunto... potrei descrivere quei due, tre secondi molto più dettagliatamente).

Cosa ho imparato? Beh, innanzitutto di fidarmi di più delle mie percezioni, soprattutto se si consustanziano in una "voce" così forte, ma più generalmente che la linea di minor resistenza, la parte di me che non vuole fare fatica anche a costo di raccontarmi balle, mi fa spesso del male. E' stato un episodio utile... ma lo è stato unicamente perchè sono tornato li ad imparare qualcosa... altrimenti chissà quante volte sarei dovuto cadere col motorino (doco cadere col motorino, ma potrebbe essere qualsiasi cosa, si capisce no?)...

Aggiungo solo che grazie all'essere ritornato sull'episodio, grazia alla presa di coscienza, è come se avessi fatto entrambe le scelte...

Ultima modifica di Ray : 21-10-2007 alle ore 23.48.18.
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