Discussione: Il volto del demonio
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Vecchio 14-04-2011, 08.19.25   #1
diamantea
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Predefinito Il volto del demonio

Stanotte questo sogno particolare.

Mi trovo ad aspettare il neurologo, mio figlio minore è stato male, ha avuto una crisi così voglio parlare con il medico e farlo visitare. Lo invito a venire a casa di mia sorella mezzana, lei ha una nuova casa in campagna dove i ragazzi si stanno intrattenendo per una festa in giardino. La casa è tutta a piano terra, è grande ma vecchia, mia sorella la sta ristrutturando a poco a poco, mentre nel grande giardino intorno alla casa festeggia i compleanni dei ragazzi ed altre occasioni di ritrovo.
Mia sorella mi mette a disposizione una stanza per stare sola con il dottore e parlare. Questa stanza forse la più vecchia, non è ancora stata ristrutturata, è un pò squallida ma ordinata.
Cerco di ricostruire quanto successo a mio figlio, la crisi avuta in una altra ala della casa di mia sorella ancora più vecchia, racconto una storia di mio cognato di una attività lavorativa ma poi chiusa perchè tanto geloso e avaro della sua idea che ha preferito chiudere che darla ad altri. Gli mostro pure una foto che ritrae l'attività e il titolo di questa idea.
Il dottore sembra distratto, pare non ascoltarmi, vuole sapere altre cose di mia sorella e di questa stanza più vecchia. Faccio fatica a farmi ascoltare da lui che invece a un certo punto sembra più interessato a sedurmi che ad altro.
Ora ci diamo del tu come se fra noi ci fosse una grande confidenza, io continuo a parlare di mio figlio e lui si spoglia, rimanendo solo con le mutande, dice che ha caldo, che così sta meglio più in libertà. Sembro non fare caso come fosse un comportamento normale, accettabile e continuo a spiegare quanto accaduto, faccio domande ma lui è distratto, si toglie le mutande e mi fa vedere il suo membro eretto, mi invita con un gesto ad approfittare di lui pronto per me. Ma io resto indifferente a questo invito ed anzi ora gli dico di rivestirsi subito, se dovesse entrare mia sorella non lo gradirebbe affatto e poi voglio parlare di mio figlio, il sesso non mi interessa. Lui sospirando si riveste subito, fa appena in tempo a sistemarsi che entra mia sorella dalla porta del cortile e lo vede composto, guarda con fare sospetto ma va via. Gli dico che avevo ragione a farlo rivestire, a quest'ora sarebbe accaduto il finimondo, poi voglio che rimanga concentrato su mio figlio.
Ma ecco che mia sorella ritorna, lo guarda e lo accusa di non essere chi egli si è presentato, lui si difende ma lei lo guarda e lo caccia, sembra comparire in tutte le direzioni, io sto male, molto male, dentro una sensazione di dolore molto forte che non riesco a contenere, le dico che lui è il dottore, non stava facendo quello che lei accusa è tutto a posto, ma lui a questo punto arreso mi dice: "lei sa chi sono io perchè siamo fatti della stessa natura e mi ha riconosciuto". Io devo uscire dalla stanza, il mio malessere è insostenibile, vado nella camera accanto dove c'è pure mio cognato, riprendo il controllo di me stessa, mi carico di energia ed attenzione e vado di nuovo nella stanza dove mia sorella sta ancora discutendo con il dottore, voglio sapere di che si tratta.
Nel corridoio vedo mia sorella soddisfatta e tranquilla seppur attenta, dalla stanza esce il dottore ma è il demonio che si era presentato sotto le spoglie del neurologo. Lui è nudo ma senza sesso, il suo corpo è ricoperto di muscoli a strisce di colore mescolati fra nero, marrone e rosso scuro come sangue pesto, il suo volto è schifoso, orribile e senza sentimenti, ma non può nuocere, mia sorella sembra tenerlo a distanza di sicurezza neutralizzandolo. Io lo guardo e non ho paura, lui vorrebbe ancora sedurmi ma non ci riesce. Lo guidiamo fuori in giardino dove mia sorella lo costringe solo con la presenza a terra supino in sottomissione, io mi avvicino voglio vederlo bene, ma alla mia presenza lui sembra riprendersi e tentarmi chiedondomi di liberarlo credendo in lui ma io gli dico che lo riconosco nel demonio e ha disturbato mio figlio, ha fatto del male a lui e a me ed ora è finita, così gli metto il piede destro sulla testa e la scaccio fino a fargliela diventare polvere e poi anche l'altro piede a scompore la cenere. Ora possiamo rientrare in casa con mia sorella che ha guardato la scena più indietro di me come se questo ultimo gesto potessi farlo solo io.
Mi sveglio.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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