Discussione: Scegliere
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Vecchio 03-06-2008, 18.07.56   #9
griselda
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
In effetti quando scegliamo per la prima volta una strada, non abbiamo idea cove ci porterà nè se ci porterà da qualche parte. Anche se abbiamo un'idea mentale di dove ci dovrebbe portare (tipo sta strada va a Roma), noi non ci siamo mai stati, quindi quell'idea è solo illusione. Inoltre, se non l'abbiamo mai percorsa, non sappiamo com'è la strada e le valutazioni che abbiamo fatto prima di prenderla necessariamente cambieranno dopo che abbiamo fatto esperienza del percorrerla (tipo sto sentiero sembrava meno ripido da giù)... è come ordinare un piatto senza averlo mai assaggiato.

Non arrivare fino in fondo è un po' come ordinare quel piatto e poi non mangiarlo o mangiarlo solo parzialmente... continuamo a trovarcelo davanti ed è sempre lui.

E' solo quando dopo averlo ordinato e mangiato tutto che posso ordinarlo davvero, riordinarlo, confermando quindi la mia scelta: si, voglio proprio quel piatto e so cosa sto dicendo (cosa comporta la scelta... quanto costa, quanto è buono, come si digerisce eccetera).

C'è anche da dire, almeno basandomi sulla mia esperienza, che la prima volta che si sceglie, si sceglie fino ad un certo punto. Parliamo ovviamente di una situazione dove una certa libertà ci sia, non di una scelta obbligata (tipo al ristorante solo quel piatto fanno), ma a qualcosa dove un certo margine c'è (ci sono vari piatti a mia disposizione) ma che per una serie di motivi come la mia esperienza fino ad allora, le idee che ho, la mia struttura psicofisica eccetera, mi faranno scegliere quello (tipo fanno vari piatti ma io ho sempre pensato che l'aragosta sia buonissima e molto chic, non l'ho mai mangiata, qui la fanno, come non ordinarla?).

Capita anche che durante il punto due si diano varie conferme, ma non definitive, nel senso che il punto due è a mio avviso composto da molte conferme secondarie. Restando nell'esempio, confermo di aver ordinato e di voler mangiare aragosta ad ogni boccone, dato che ad ogni boccone potrei fermarmi e smettere di mangiare... fino a che non ho finito l'aragosta sempre li me la ritrovo e confermo ogni volta che non mi fermo, finchè non la finisco.
Ma anche queste conferme sono relative... ormai l'ho ordinata, son qui al tavolo, che volete che faccia (non riesco a pensarmi altro che mangiante aragosta).

Dopo averla finita però, quando andrò di nuovo al ristorante, anzi in ogni momento della mia vita, potrò recarmi a prenderla di nuovo, con cognizione di causa e solo allora sarà vera scelta in quanto solo in quel caso posso davvero non sceglierla.
Facciamo invece un esempio di coppia e/o di matrimonio?
Quando due si incontrano e scatta una strana alchimia che li attrae reciprocamente e si sentono innamorati, si pensa di scegliere ma invece siamo scelti.
La scelta la confermiamo fidanzandoci e poi sposandoci. Ma giornalmente abbiamo l'altro da gustare assaggiare e digerire come il piatto con l'aragosta.

Durante tutto questo periodo ci sono pezzi che non vanno giù nonostante il vino l'acqua e le bibite
Quindi tu dici che sino a che invece non me lo sono riuscita a mangiare tutto questo crostaceo me lo ritroverò nel piatto sempre nonostante possa avere l'illusione di cambiare pietanza.

Solo quando avrò terminato di mangiare e digerire solo allora potrò decidere che il costaceo non mi piace anche se l'ho digerito e sceglere un altro piatto.
E così?
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