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Vecchio 04-09-2010, 16.03.11   #1
Telemaco
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Predefinito L'illusione della scelta

Cerchiamo di analizzare cosa determina le nostre scelte partendo dall’osservazione di sé.
Cosa è scegliere e cosa significa scegliere con libero arbitrio ?
La prima condizione per poter scegliere è che ci devono essere almeno due alternative.
Infatti se non esistesse nulla non ci sarebbe niente da scegliere.

La seconda premessa è quella di avere un motivo.
Scegliere senza un motivo è infatti comunemente detto scegliere a caso.
Ma anche la scelta di non scegliere nasce da un’alternativa ed è generata da un qualche motivo, quindi nella scelta il caso non esiste.

Da cosa nasce il motivo o da cosa è determinato ?
Dalle capacità dell’individuo di interpretare una situazione sulla base di un giudizio morale (cosa è bene e cosa no) , dalle informazioni note, dalla sua predisposizione o natura, in definitiva dalla somma del suo essere..

Scegliere, nella più semplice delle situazioni, significa privilegiare una cosa a discapito di un’altra.

Un neonato che al momento della nascita non sa niente di quello che vede e sente, immagino osservi il mondo per quello che è , senza giudizio e come fosse un tutt’uno.
Difficilmente potrebbe fare scelte consapevoli perché non avrebbe alcun riferimento su cui basarsi, non conoscendo nulla..
Le scelte di un neonato sono pertanto assolutamente meccaniche, reazioni dettate dall’istinto in risposta agli stimoli esterni.
Ciò che gli accade intorno è assolutamente indipendente dalla sua volontà e anche le sue reazioni dipendono solamente dal suo corpo istintivo.
Successivamente, dopo ogni piccolo evento e scambio di informazioni col mondo comincia a creare la sua personalità e identità, identificandosi con i suoi pensieri, che altro non sono che associazioni con ciò che gli accade.

Ed è qui che l’individuo, fino a poco prima dipendente in tutto e per tutto da tutto l’universo che lo circonda e di cui lui è parte integrante, che comincia a credere di essere colui che agisce e pensa, fino al punto di credere di essere libero nelle sue espressioni.

Le sue scelte non sono più meccaniche e dovute solo al corpo istintivo, ma diventano anche la reazione dei suoi pensieri a ciò che accade confrontando il passato (il conosciuto acquisito) con il momento presente.
Ma non sa che i suoi pensieri si sono formati come reazione alle esperienze vissute e che non c’è in lui un’entità individuale che genera questi pensieri in modo autonomo e indipendente.

Ogni nostra scelta è generata da una motivazione più o meno conscia.
L’individuo sceglie di bere perché ha sete.
Sceglie un determinato colore della camicia piuttosto che un altro perché quello gli piace.
O non sceglie nessun colore e prende una camicia a caso perché non ha preferenze ed ha fretta.

Nelle scelte tra bene e male, bisogna avere un riferimento morale.
Se penso che una cosa è bene o male è in funzione della società in cui vivo, della cultura, dei miei insegnanti e delle esperienze che ho fatto.
Divento la somma delle mie informazioni e decido in base ad esse.
Mi trovo una motivazione e agisco di conseguenza in base a ciò che sono.

Tutto in noi è in dipendenza di ciò che siamo.
Se fossimo un altro, agiremmo esattamente come l’altro perché avremmo le sue stesse informazioni, condizionamenti, motivazioni ecc.
Per questo motivi non possiamo mai metterci nei panni dell’altro senza peccare di giudizio e presunzione.

Ora mettiamo di essere inconsapevoli di tutto ciò e di essere in tal senso degli individui meccanici, che si lasciano vivere, dove tutto in noi accade (ovvero la maggior parte degli uomini…).
Poi ad un certo punto accade (dico accade perché siamo ancora nella fase inconsapevole e meccanica) che ci risvegliamo per fattori indipendenti da noi.
Può essere un’esperienza traumatica, l’incontro con un maestro spirituale, ecc..
Dal momento che diventiamo consapevoli dei condizionamenti cosa accade ?
Siamo consapevoli di come la nostra vita è dettata dai condizionamenti, ma non sappiamo ancora esattamente quali condizionamenti agiscono su di noi, perché magari certi traumi passati li abbiamo rimossi.

Come ci poniamo ora davanti ad una scelta ?
Come cerchiamo ora la nostra motivazione rispetto a prima ?
Abbiamo solo un’informazione in più : sappiamo che siamo esseri condizionati e quindi ci viene di stare più attenti nel valutare le cose.
Ma non a tutti viene così naturale allo stesso modo o intensità perché ciascuno ha la sua natura e il suo vissuto che è unico.

Il nostro essere evolve ed ogni nuova scelta è figlia di quella precedente, ma non è una scelta slegata e arbitraria o senza motivo, perché seppur consapevole è una scelta che è innescata da una causa indipendente precedente.
Ogni motivazione è sempre la risposta a ciò che ci serve in quel momento e a ciò che crediamo.
Ciò di cui abbiamo bisogno viene mediato da ciò che crediamo e ciò che crediamo si basa su ciò che conosciamo.

Facciamo un esempio: sono al mercato, ho fame ed ho bisogno di mangiare, potrei allungare la mano e rubare una mela, ma le mie credenze mi dicono che rubare è male, quindi mi fermo.
Un altro che avesse avuto un vissuto diverso magari no.
Io sono un uomo consapevole so che le mie scelte sono condizionate e quindi mi concentro prima di decidere.
Cosa deciderà il mio libero arbitrio ?
Potrò veramente scegliere o la scelta è scontata ?
Mi farò influenzare dalle circostanze ? prevarrà l’aspetto morale o quello istintivo di mangiare ?

Motivazioni ne ho tante, ma devo sceglierne una prima di agire.
Non posso agire a caso, ma anche se lo decidessi dovrei avere una motivazione per farlo.
Potrei non pensare e fare la prima cosa che mi viene in mente, ma allora compio un gesto meccanico ed io non sarei una persona consapevole…
Ma sì, non morirò di fame, lascio stare….ma non è che mi sto facendo influenzare da un giudizio morale dovuto alla religione , alla mia educazione, ecc ? dopotutto è solo una mela.
Che valore ha nella mia mente : è solo una mela ?
Ok la rubo….ma non è che mi stia facendo influenzare dall’istinto e dalle mie convinzioni che è solo una mela ?
Oddio come posso decidere cosa fare , qual’è la cosa giusta da fare ?
OK sgombero la mente dai pensieri..OM…..aspetterò che mi giunga un’intuizione dal mio vero Sé…Cavoli ma così do ragione a quel pazzo di Telemaco che ora dirà che non sono io a scegliere, ma un essere trascendente….

Io sono consapevole…eppure mentre penso se prendere o meno la mela non mi sono neppure accorto che tutto questo mio pensare è spontaneo e me ne accorgo solo ora perché qualche neurone ha stimolato la mia memoria in conseguenza della vista di un passante che mi ricorda il mio maestro spirituale…..
Potremmo andare avanti all’infinito, ma per me è evidente come non abbiamo nessun controllo delle nostre scelte, nel vero senso comunemente accettato, perché alla fine di tutto ciò la somma del nostro essere farà prevalere la motivazione più forte o la risultante di tutte le motivazioni consapevoli (e non) del mio essere.

Essere testimoni di ciò che ci sta accadendo in quel momento è forse l’unica libertà che ci è concessa dalla nostra consapevolezza , mentre l’ego si crede libero di scegliere perché Lui ha deciso (chissà con quale motivazione) che la scelta è sua e che se alla fine non ruba la mela è perché ha saputo liberarsi dai condizionamenti grazie al suo libero arbitrio e alla sua volontà.

Ma l’ego, la mente, la somma dei nostri pensieri, possono scegliere senza che non dipenda dal conosciuto e dalla nostra natura ? senza un’ispirazione che ci arriva chissà da dove ? senza condizionamenti ?

Cosa è scegliere con libero arbitrio ?
Pensateci bene a come sia possibile a prescindere da noi stessi, andate alla radice di quel presunto atto di libera scelta e scoprirete che il concetto di libero arbitrio è solo una convenzione linguistica….
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