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Vecchio 26-05-2009, 11.53.57   #15
RedWitch
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Per come l'avevo capita non è che l'osservato decide di far conoscere... se l'osservatore ci vede bene, vede e punto. Chiaro che per osservare ci vogliono delle condizioni, io potrei nascondermi, ma nell'ipotesi del tread non ha senso.

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Pero', trasportando l'esempio all'interiorità umana, quante volte l'osservato si nasconde all'osservatore? o è solo l'osservatore che ha lenti troppo distorte se non vede relativamente bene? come dire, il vaso è li poi dipende dall'osservatore e basta? o in qualche modo il vaso incide?


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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Metto altre due bistecche sulla griglia

Se ho un bel vasetto di olive in olio, l'olio mi permette di vedere cosa c'è dentro il vaso. Forse la rifrazione dell'olio potrà deformare leggermente la forma di queste olive o renderne un colore leggermente diverso, ma se ho già visto (e magari pure assaggiato) le olive, saprò riconoscerle comunque.
Questo significa che se so riconoscere le olive del mio vaso, ad un certo punto saprò riconoscere anche quelle degli altri vasi? Se sono consapevole che quel che vedo è leggermente deformato (forma, colore) come diceva poi Ray posso ritarare in qualche modo, ma non avrò mai una visione perfetta delle olive nel vaso.. possibile allora arrivare ad osservare sè stessi oggettivamente? senza distorsione alcuna o la distorsione è necessaria?


Citazione:
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Filo ha posto l'attenzione sulla distorsione del vetro, giusto... ma questa potrebbe essere anche favorevole (se il barattolo fosse quadrato e le pareti come le lenti di un cannocchiale o di un microscopio) in qualche modo. Il problema nasce nel sapere che c'è questa distorsione e come questa agisce. Se sono miope e metto degli occhiali qualcuno mi può misurare il mio rivedere correttamente, ma comunque dentro di noi c'è la sensazione di veder meglio o peggio, sensazione che è presente anche in chi nasce con problemi di vista.
Finchè c'è qualcuno che mi puo' misurare il mio rivedere correttamente ok.. ma serve comunque un riscontro esterno sempre, la sensazione di vedere meglio o peggio si c'è, ma è sufficiente?

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Originalmente inviato da stefano
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nella sostanza mi pare di capire che sia l'osservatore (prima di poter osservare correttamente) sia l'osservato per creare una possibile "visione comune" debbano lavorare su se stessi auto osservandosi in profondità e arrivando a rendere limpido il contenuto del vaso.
e a quel punto tra osservato e osservatore non vi è più distanza in un certo senso.
è come se fossero una cosa sola.
a questo servono molti degli esercizi sparsi nei vari 3d.
li rimandando.
all'autoosservazione e al rendere limpido il proprio contenuto.
sto pazziando?
Non so se sia possibile rendere limpido il contenuto del vaso Stefano, ma alla fine osservato ed osseratore siamo sempre noi ... un conto è come diceva gibbi riconoscere il contenuto, un conto è vederlo oggettivamente, ma mi sa che anche solo per avvicinarsi serva un gran lavoro...
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