Discussione: La Magia dei Nomi
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Vecchio 18-04-2006, 00.26.11   #14
DanieleAsunis
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Io ho un rapporto particolare con il mio nome di nascita (incluso cognome).
C'è apprezzamento e onore, ma non in senso narcisistico, ma come riconoscimento di un suono che qualifica me come individuo nel suo complesso.
Un apprezzamento che sfocia naturalmente con il considerare degni di massimo onore e rispetto coloro che quel nome me lo hanno dato.
In effetti uso il mio nome come ponte che associa e collega la mia vita a coloro che me l'hanno data, cioè i miei genitori.
Ma a parte questo, io so che uno dei miei Doveri primari in questa vita (o in questo copione) riguarda il mio diventare Giudice di me stesso.
Daniele significa 'il mio giudice è Dio', tesi che ho sempre snobbato perchè non corrispondente al mio sentire, soprattuto dopo il catechismo cattolico, visto che qualità in quel contesto vengono date a quel 'Dio'.
Poi, leggendo qua e là ho scoperto alcuni anni fa (aimè senza prendere appunti) che c'era uno studioso che dava una diversa traduzione alla parola, la traduceva per l'appunto così: " io sono il giudice di me "
Nn ricordo chi era lo studioso, e non so quanto attendibile fosse il suo studio, ma il mio ego faceva i salti di gioia!
Alcuni giorni fa, l'utente Oro, iscritto anche qui in questo forum, mi fatto notare che il mio cognome, assomiglia molto alla frase in sanscrito " Av Shun Nish " che significa + o - 'colui che va verso il sole'
Ho provato a ripetermi queste parole come fossero un mantra.
Vengo travolto da una miriade di sensazioni che ancora devo 'collocare' e 'chiarire'.
E' sicuro che la 'persona' e il suo 'nome' sono collegate in modo speciale.
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