Discussione: genitori
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Vecchio 25-10-2007, 22.09.07   #46
Ray
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Originalmente inviato da dafne Visualizza messaggio
Darsi delle regole...quindi se non so darmi delle regole è perchè non c'è stata autorità in casa tale da insegnarmela? oppure perchè tale autorità è stata discontinua e/o contraddittoria? voglio dire, se sono mamma sola devo punire se serve ma vorrei anche coccolare per cui posso punirti e poi, agire dispiaciuta di quello che ho fatto...non so se mi sto buttando in OT totale ma mi hanno spiegato che esiste in ognuno di noi un tipo di attaccamento dipeso dalle figure parentali, esiste un tipo di attaccamento, quello ambivalente, che si genera quando ti dò un messaggio ma intendo tutt'altro. Esempio, vai pure fuori con gli amici, mangerò tutta sola..ti dico di uscire ma ti faccio capire che vorrei tu restassi. Ti punisco ma ti faccio capire che non vorrei..cavolo non so spiegarmi meglio...
e la rabbia nasce forse di fronte a una persona che rappresenta l'autorità perchè segnati di quella confusione, di quel dover continuamente cercare di capire come comportarsi viene più facile prender posizione di contrasto, con altri invece che col genitore...
si capisce qualcosa oltre che sono confusa?
Premetto che concordo con Soren, comunque volendo ampliare un po' inizierei col distinguere i messaggi ambivalenti (di cui abbiamo parlato in tread riguardanti la pubblicità... vederla anche da un altro lato può essere utile) dal volere fare due cose diverse.

Se devo (e quindi poi mi decido anche a volere) punire e voglio anche coccolare posso benissimo anche senza incasinare del tutto le percezioni del figlio. Mi basta fare una cosa alla volta. Magari stando bene attento che vengano anche percepite come cose distinte e che non si escludono a vicenda. Come dire che se ti punisco mica che poi non ti coccolo... anzi ottimo così capisci gli ambienti e i motivi diversi.
Certo è che se voglio coccolare perchè ho punito... come dire che altrimenti nn mi veniva la voglia di coccolarti... beh ci farei attenzione a sti meccanismi che, se percepiti, possono generare quegli scambi un po' morbosetti, tipo mi facio punire perchè così poi ho le coccole.
Punire non deve essere una cosa piacevole, anzi non deve non essere spiacevole. E va pure bene che si percepisca che preferirei non farlo. Lo faccio perchè è necessario per te, anche se adesso non lo vedi... anche questo è amore. Ma me ne devo assumere la responsabilità, anche del mio dispiacere, senza scaricare sul figlio la colpa del fatto che mi tocca punirlo... la sua unica pecca (non colpa) è il motivo della punizione, non il mio disagio. Come dire che posso anche fargli capire che preferirei non punirlo, ma trattengo le mie emozioni negative per sta cosa e non glielo sparo addosso. Se si ha da punire con rabbia meglio non punire... come diceva Uno è reprimere e non educare.

Gli atteggiamenti ambivalenti invece sono, come ben descrivi, quei messaggi il cui significato implicito è tutt'altro di quello esplicito (a volte lo nega proprio) e diventa manipolatorio quando il solo scopo di quello esplicito è nascondere l'altro.
L'esempio che fai è perfetto... ti dico vai pure ma te la faccio pagare dicendoti implicitamente che vorrei che restassi con me... ma la realtà è che vorrei tu restassi non per il tuo bene ma per il mio tornaconto.
La cosa può essere fatta apposta... e allora siamo nella maramalderia descritta da Uno nel tread sulla pnl (per andarci giù piano) o in maniera inconsapevole, quando siamo mossi da conflitti interiori che ci dominano. La fase intermedia è quando li vediamo ma continuano ad agire in certa misura... è il primo passo per uscire dalla seconda situazione.
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