Fiato alle trombe... ovvero l'irrefrenabile voglia di parlare a vanvera... spesso se non sempre si parla di cose che non si conoscono... questo perche'?
Lo si fa' per svuotare come dice Ray... quando abbiamo un peso... una bella notizia... il non stare nella pelle (rif. Kael)...
Si parla perche' "non può farne a meno" ed i motivi sono tanti... l'elenco e' lungo... ma vorrei soffermarmi sull'atto in se'...
Le dinamiche che scatenano il parlare a vanvera sono il fuoco della ricerca... del condividere... del mettersi in gioco... siamo in uno stato di vanvereggio selvaggio... volenti o nolenti ci siamo in mezzo al vanvereggio... ognuno fa' quello che puo'... che fare allora?...
Osservarsi e' l'unico modo per ridurre il vanvereggio... altro non si puo' fare... controllare senza prima osservare non serve perche' alla fine e' repressione... il vanvereggio e' meccanico... inconsapevole... siamo agiti... reagiamo senza possibilita' di controllo...
Non e' una scusante... e' un fatto... quello che si puo' fare e' osservarsi... poco alla volta si comprende che e' bene se portato alla osservazione di se' mentre e' male se rifiutiamo il fatto e ne fuggiamo all'osservazione... rimandiamo l'osservazione senza "sporcarci le mani"...
La ricerca di se' passa (anche e sopratutto) attraverso le dinamiche con "gli altri"... quindi ben vengano le trombe coi suoi fiati se questi vengono osservati...