Discussione: disordini alimentari
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Vecchio 02-04-2011, 22.12.43   #66
nikelise
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Ma mica in terapia salta fuori Hermes (bon, non è escluso, ma sarebbe assai peculiare). E' solo un'analogia di un libro che utilizza il mito per spiegare un disturbo e il suo processo di guarigione... processo che può essere collegato anche ad altri miti e il mito può essere utilizzato per spiegare analogicamente altre cose.
Se rappresentiamo nel mito il processo di cui parla il libro (ma nel mito si potrebbero rappresentare altri processi) e se fossimo in un teatro allora il terapista ad un certo punto si metterebbe la maschera di Hermes, ma sarebbe un personaggio che ne interpreta un altro, non sarebbe quel personaggio. E comunque non ho detto che il terapista è un narcisista se usa il simbolo... in ogni caso andrò a cercarmi il passo nel libro.
Sola o col terapista uniche due possibilità di ottenere il processo? E' evidente che non è così... o prima di Jung sarebbe stato impossibile, mentre il mito è antecedente. E non è certo l'utilizzo di questo simbolo l'unico modo di ottenere il processo.
Allora non ci siamo capiti .
Si invece in psicanalisi salta fuori Ermes e cio' che rappresenta attraverso l'evocazione che e' in grado di farne l'analista sre a lui si richiama .
Ermes ed il suo mondo cioe' le particolarita' psichiche di questo archetipo ( prova a vedere cosa dice walter Otto di Ermes ) e' stato elevato da Jung e altri ( v. Lopez Pedraza nel libro Ermes e i suoi figli ) a simbolo della trasformazione e del movimento della psiche che si sia bloccata per un vissuto che ha portato alla nevrosi .
Il Dio Ermes come gli altri Dei sono una rappersentazione di un modo di operare della psiche , quello di Ermes e' stato ritenuto utile alla psicanalisi per il cambio di atteggiamento che consente e aiuta per il fatto di trovarsi sempre al confine tra il dato consolidato , il vissuto e l'altro il diverso , il nuovo .
Ermes ha un nome che deriva da erma cioe' mucchio di pietre che indicano la strada , gli incroci , i confini del vecchio verso il nuovo e molto altro .
Questo e' quello che ha voluto senz'altro dire l'autrice anche se non l'ho letta
che di certo non ha voluto dire di essere Ermes ma di operare come Ermes insegna .
Che anche in passato Ermes abbia avuto questa funzione inconsciamente ne sono certo perche' jung ha solo portato alla luce quello che gia' era esistente .
Tutti i piu' grandi fanno cosi': rendono evidente e conscio quello che e' gia' nelle cose .
Sembra poco ma non lo e' affatto .

Dunque quello che l'autrice ha esposto e' qualcosa di ben piu' consolidato e accettato almeno da una certa psicanalisi che non una boutade ad effetto dell'autrice del libro di Edera .

Ultima modifica di nikelise : 02-04-2011 alle ore 22.22.12.
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