Discussione: Paura
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Vecchio 02-10-2007, 15.44.16   #80
RedWitch
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Riprendo questo discorso, quotando parte di post da Sacro Fuoco per non uscire troppo fuori dal seminato lì


Citazione:
Originalmente inviato da Uno
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Se trattieni senza alba di ciò che fai per evitare il salire verso la testa, perchè inconsciamente sai che ti perdi, blocchi tutto sull'addome, in casi rari arrivi al cuore (e li le illusioni di aver aperto qualcosa si sprecano,

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La giusta via a livello fisico è lasciar fluire verso la testa ma ancorandosi sulle gambe, sui piedi... pochi lo fanno naturalmente, quasi nessuno... ad una visione sottile il mondo sembra una distesa di bottiglie di spumante stappate che rimangono senza vino dentro e senza versarlo nel bicchiere, poi ci sono le bottiglie non stappate che scoppiano.
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Citazione:
Originalmente inviato da Ray
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PS: anche se con la rabbia è piuttosto evidente la cosa credo che valga con qualsiasi "fuoco" che salga dalla terra, in primis l'originale, la paura. Restare ancorati, mantenere un nucleo di coscienza e lasciare salire potrebbe forse dare delle sorprese a chi ha qualche difficoltà con paura che sale rischiando di diventare panico...
Le due parti che ho messo in neretto, mi hanno dato degli spunti, ma vorrei capire meglio, per quel che riguarda la paura, che sale senza controllo e che diviene panico. Mi rivedo benissimo come "bottiglia non stappata che scoppia", nel senso che quando sento salire la paura (immotivata, almeno apparentemente), quello che cerco di fare è ancorarmi alla terra (sentirla), appunto per non perdere il controllo, perchè ho visto che se lascio fare in pochi attimi arriva alla testa e perdo il contatto con la realtà in preda al panico (la sensazione è quella di essere staccata dal corpo).
Solo che credo, di aver finora represso.. perchè cercando di rimanere presente e di osservarmi, "schiaccio" la paura, cerco di trattenerla in basso (ed infatti la sento nello stomaco). Il risultato è che non perdo completamente il controllo, ma le gambe si irrigidiscono al punto di farmi male, arrivo quasi a non riuscire a muovermi, divento fredda (mani, viso, corpo), il cuore batte a ritmo accelerato e perdo un sacco di energie.

Dopo avervi letto ho iniziato a fare dei tentativi , per vedere cosa significhi "lasciare salire", sto cercando di non negare la paura quando arriva, di lasciare che salga oltre lo stomaco, senza perdere il contatto con la terra. E lasciando salire la paura, osservandola anzichè raffreddarmi, mi scalda.. è proprio come se dall'interno il corpo rilasciasse calore, le gambe non si irrigidiscono e la paura si trasforma in qualcosa che non ho ancora ben chiaro.. ma riesco a vedere che è "innocua" .
Dopo tutta sta pappardella (personalissima, chiedo scusa, ma vorrei capire se la strada è quella giusta), quello che vorrei chiedere è se questa repressione (negazione della paura, ma credo sia così anche per la rabbia, e a tutte le cose che non vogliamo vedere o sentire in noi), possa avere a che fare con l'attaccamento alla terra, alla materia, alla.. poca Fede... paura di lasciare "riferimenti"?
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