Citazione:
Originalmente inviato da Uno
Mettersi nei panni altrui non è facile, anche perchè metaforicamente questi panni potrebbero essere un cappotto, una camicia o una maglia e delle mutande, cioè panni che si fanno vedere o panni che rimangono nascosti. Chi è più ricco può permettersi di avere belle mutande anche se non le vedono tutti, chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese (ovviamente trasportiamo soldi e ricchezza su potenzialità dell'anima) cercherà di vestirsi decentemente e/o il meglio possibile sopra, dove gli altri vedono....
Quindi se siamo "ricchi" come facciamo a metterci nei panni del "povero"? E viceversa, ancor più difficile se siamo "poveri" come facciamo a metterci nei panni del "ricco"?
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Quindi alla fine " il peso" che deriva dai panni altrui è differente da quello che portiamo noi a causa dei nostri panni. Se si parla di cappotto o di camicia o, anche se nascoste, di mutande, facciamo comunque riferimento ad un " peso" e il grado di sopportazione è differente per ognuno ( per alcuni il cappotto potrebbe pesare di più e via dicendo ).
Posto che si possa riuscire a mettersi nei panni altrui - ma secondo me lo è - ciò presuppone alla base sia la non considerazione del "peso" di questi panni e sia la non considerazione dei nostri indumenti.
Come se si sappia che " questi" sono, appunto, vestiti che coprono e nulla più.
Si dovrebbe rimanere, ed essere prima di tutto, in una condizione di impersonalità sempre; poterlo fare non penso che sia semplice. Entrare in questo stadio, vale a dire dove sia il cappotto e sia la mutanda hanno la stessa valenza o anche lo stesso peso o che non abbia nessuna, posto che si possa intendere in questo senso, non è semplice poichè presuppone il conoscere totalmente noi stessi e quindi, per certi versi, si potrà mettersi nei panni altrui nella misura in cui noi ci conosciamo,o sbaglio?