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Vecchio 27-08-2009, 01.59.11   #15
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Da come la descrivi la mia sensazione è che non sia il corpo a ribellarsi... d'altronde lo dici tu, non reggi la disciplina, le ripetitività, la costanza, ma in esse è la mente che si annoia (o pensa di annoiarsi perchè non prova abbastanza).

Cos'è creativo per il corpo? E' qualcosa che viene proprio dalla ripetitività. Hai mai fatto caso a come impariamo a fare le cose? Guidare per esempio... finchè all'inizio lo fai con la mente non riesci, è troppo complicato. Poi quando il corpo impara lo fai sciolta, riesci pure a pensare ad altro mentre lui guida.
Giunta a questo grado di automatismo (questo si positivo) se poi ti capita di guidare con intensità, con la mente conentrata a seguire il corpo, allora sfiori qualche virtuosismo, intuisci la strada, la sua conformazione, vedi e capisci tutto in anticipo... insomma sei tutta connessa col guidare. Mai successo? (anche con altro).
Questa è creatività del corpo... quando da un automatismo, ottenuto per ripetitività, riesce a tirar fuori un quid in più, becca una combinazione inaspettata.
Anche lo scrittore, alla fin fine, trae la sua creatività (o per lo meno la sua manifestazione, il risultato di essa) dalla ripetitività. Se non scrivesse ogni giorno, altro che opere...
Mi dai molti spunti, sono stanca adesso e poco lucida, ma scrivo lo stesso o perdo il filo.

Vedi in questo sono disciplinata, puntuale. Anche nel lavoro che sto facendo, guidata; faccio tutto ciò che mi viene richiesto e con cura. ho una forte motivazione, ho interesse e curiosità, posso contare sulla mia costanza. Allora mi chiedo se il bisogno rimandato di capire a fondo è forte al punto che blocca altri scopi.
Mi fai ragionare sul fatto che infondo non è proprio vero che io la disciplina non la conosca. Ho studiato, imparato un mestiere. so aspettare il mio turno, so controllare degli istinti. Ma hai azzeccato una frase in particolare , "la mente pensa di annoiarsi perchè non prova abbastanza" . Forse è questo il punto, il ricercare l'intensità sempre alta. Ci fu un periodo della mia vita in cui intrapresi, finito un corso di studi, la strada che finalemente era quella che mi realizzava totalmente. Per accadimenti importanti nuovi a me, dovetti interrompere. pensai per molti anni a seguire che prima o poi avrei ripreso, ma non fu possibile. E' come se fossi rimasta imbrigliata lì con il pensiero. In standby fino a quando decisi pochi anni fa che dovevo abbandonare quella aspettativa. Il tempo e l'età non li ritenevo più adeguate. A volte penso ci sia dentro di me una pulsione tanto forte e tanto inaccessibile, che occupa senza colpa uno spazio vistoso , visto i vari blocchi somatici, da farmi diventare matta perchè non so cosa sia. A volte oso pensare come ad un genio che urla per potere uscire alla luce, ma non trova la strada, ne il tempo, ne a livello della consapevolezza il permesso perchè penso che toglierebbe attenzione al lavoro di cui non posso fare a meno per vivere. finchè non darò voce a questa cosa il mio corpo non ne vuole sapere di seguire altro. Quella sintonizzazione di cui parlo in altro post, ad emozioni e scenari oltre la realtà, è un cercare contatto con la energia, che non ha nome, di quel genio. E mi aiuta asentirmi viva.Sono matta?

Lo so che salto di palo in frasca, però il desiderio di trovare una soluzione è forte e sincero.
notte Grazie Ray, ti mando una parcella virtuale

Ultima modifica di webetina : 27-08-2009 alle ore 02.03.39.
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