Discussione: Treno/pensione
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Vecchio 11-10-2010, 17.15.38   #10
diamantea
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Che stranezza, devi essere l'unica al mondo
Allora il primo impulso è sano, nascondere la propria intimità agli occhi degli estranei.

Citazione:
Semmai il problema lì era che escono dalla valigia, si spargono e gli altri le vedono... o così sembra a te.
Dove devo guardare è lo sporco fuori della valigia.

Le valigie erano aperte ma piene di tutte le mie cose pulite.
A terra ci sono solo un paio di mutandine nere che a dire il vero non le uso molto, ma soltanto quando mi vesto di scuro d'estate.
Il colore mio preferito per l'intimo è il bianco o il colorato pastello, non amo nè il rosso, nemmeno la notte di capodanno, che pure è il mio colore preferito, e nemmeno il nero che fa tanto sexi ma a me frega poco.
Penso che non voglio mischiarle alle altre cose, dovrei metterle in una busta separata, e nemmeno lasciarle lì perchè estranei possono vederle.

Ci devono essere anche le calze ma non le vedo...

La riflessione di tutti questi particolari comuni ad altri sogni è che il problema mio è di aver inglobato il senso di sporco, di peccato nell'intimità femminile.
L'intimità è concessa solo al maschile sempre pulito ed ordinato, che può permettersi anche di uscire dal bagno mezzo spogliato davanti a chiunque, ha l'autorità e la purezza per farlo. E' il maschile di cui ho paura di mostrarmi sporca, in difetto ed in peccato e per questo giudico, per giustificare o nascondere il mio peccato.

Non so Ray sei d'accordo con me, al momento mi sembra una spiegazione plausibile quella di aver inglobato il senso di colpa nel desiderare l'intimità. E' come se mi negassi questo diritto relegandolo solo alla parte maschile.
L'essere femminile desiderosa e desiderabile è una colpa di cui vergognarmi e nascondere agli altri, da non mischiare con i miei valori puliti che stanno in valigia.

Alla fine la figura di mia sorella potrebbe essere il risanamento del mio femminile che deve derivare sempre dal femminile che mi riporta a casa anche con il segno della colpa che sarà lavato a casa insieme alle altre cose, cioè non devo più tenerlo separato dal resto, tutto è lavabile, cioè risanabile come il resto di me stessa.
Nulla va rifiutato ma accettato come parte del tutto, del buono e del non buono, perchè tutto fa parte di me.

La mia commozione mi sembra una resa dopo il perdono, una riconciliazione con quella parte che si è sempre sentita estranea, bastarda, rifiutata, senza dimora, senza diritto alcuno perchè ha peccato o porta la macchia del peccato.
E' come se fosse arrivato il tempo di tornare, di smettere di lottare, il tempo della pace e del riposo dopo un lungo periodo di espiazione in esilio da me stessa.
Periodo in cui ho dormito con la testa sul tavolo, ho conosciuto persone, ho dominato gli istinti, ho perso ciò che mi spettava per non aver sentito il mio diritto di esistere.

Ho espiato ciò che l'uomo mi ha rubato, forse...

Mi sono ricordata che le gocce di pipì erano tre e alla terza il forte bruciore. Pensai che non era normale così poco e così bruciante... come una cosa concentrata, ristretta o estratta.

Intanto vediamo se questa spiegazione è corretta, poi c'è da vedere come si manifestano dentro di me le parti maschili e femminili.
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"Mi manca già la tua presenza, ma fai parte di me e per questo non sei mai andata via"
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