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Vecchio 11-10-2008, 19.19.54   #5
Kael
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Questo thread è un ottimo spunto, può far riflettere su molte cose.
Il fatto che Astral abbia sbagliato strada è considerabile "sbaglio" solo soggettivamente per quello che era il suo iter quotidiano, mentre oggettivamente era l'esatto opposto, il suo iter era sbagliato e oggi ha fatto giusto.

Cosa dovrebbe suggerire questo? Che tutto quello che fino ad oggi abbiamo sempre considerato "giusto", in realtà era solo sufficientemente funzionale per poter smettere la ricerca.
La ricerca... Da un lato l'uomo è attratto dalla ricerca, dall'altra quando raggiunge un livello soddisfacente smette di cercare e si assesta su quel range per dare altre certezze, altri punti di riferimento alla sua mente.

Se ho bisogno di un vestito inizio a girare vari negozi, valuto il rapporto qualità/prezzo che mi danno, alla fine trovo un negozio che mi soddisfa e automaticamente la mia ricerca si ferma. Se in futuro avrò bisogno di un altro vestito saprò già dove andare, e questo è un buon punto di partenza. Il guaio è che alla fine la mente ce lo fa divenire un ottimo punto di arrivo, e lì ci si ferma, dimenticando che è bene sì saper già dove andare se ci serve un vestito, ma che non sarà di sicuro il negozio migliore in assoluto, e se continuassimo a cercare chissà quanti altri migliori ne troveremmo...

Quello che insomma fissiamo come un paletto, come un punto di riferimento utile che funge da tappa intermedia nella nostra idea di ricerca, alla fine diviene il nostro traguardo, il nostro campo base, ci ancoriamo a quell'idea e smettiamo di proseguire.
Se si ha la fortuna che il rapporto fra il nostro grado di soddisfazione e la qualità del bene ottenuto è scarsa, la nostra ricerca continua, viceversa si deve essere molto svegli per non incappare nel più classico degli errori e cioè quello di "sedersi sugli allori"...
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