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Vecchio 12-06-2008, 01.22.07   #10
jezebelius
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Forse andrebbe meglio in " esperienze ", comunque credo che qualcosa di molto simile a quel che avete detto ci sta.
Oggi, dopo il tentativo di salvare un gattino più o meno di 30gg, mi è morto mentre gli stavo dando da mangiare.
Devo dire che probabilmente mi son mosso tardi. I vari " segnali " che la mamma mi dava, da me, non sono stati subito recepiti. Gia era in gravi condizioni, insomma, quando l'ho portato dal medico ieri. Ad essere sincero non ho pensato, almeno in quel momento, di passare all'eutanasia, perchè volevo provarci.
Per la verità non sapevo se gli facevo più male accudendolo e tra le altre cose pure sforzandolo a rimanere più che scegliere la via più semplice, nel senso di " meno dolore " per lui.
A questo, devo dire la verità, non ho mai dato risposta: un animale avverte il dolore e se si si può dire che sia lo stesso di quello che avverte l'uomo?
Il vetrinario, nel mio caso, mi ha avvertito che il gatto, per una serie di fattori, stava messo male. Ormai, però, dovevo provarci!
Non so descrivere quel che ho sentito mentre cercavo di " trattenerlo ", perchè mi pare talmente indescrivibile che va a finire che utilizzando "parole" non riesco a far passare quel che vorrei.
Però una cosa la posso dire e cioè che lo sentivo talmente vicino che quasi ne sentivo la " voce ".
Ho pensato di portarlo dal medico nell'illusione di potergli alleviare il dolore. L'ho pensato in un momento in cui, ormai, sapevo che non c'era null'altro da fare. L'ho lasciato andare, di fatti poco dopo è andato.

E' vero poi che la mancanza di sensibilità, non che una presenza massiccia di questa, estesa, sia costruttiva sempre, esiste. C' è questa discrepanza tra " l'uomo " e " l'animale " come se il primo, come diceva Cass, sia qui per chissà cosa o quale diritto naturale. Da ciò la sua " egemonia " in tutti i sensi.
Come quando qualcuno esclama, e li se ne può ricavare il succo di questa mancanza: " vabbe è un cane; vabbè è un gatto "!

La cosa strana ma anche mi ha fatto riflettere è che la mamma del gatto, poco distante, appena è spirato ha iniziato a piangere. Non lo ha neanche visto...ma piangeva e lo chiamava lo stesso.
Che sensibilità, questi umani!
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Dr. Marc Haven
“Non deve essere l’alba di luce che deve iniziare ad avvisare la tua anima di tali doveri giornalieri e dell’ora in cui gli incensi devono bruciare sui fornelli; è la tua voce, solo lei che deve chiamare l’alba di luce e farla brillare sulla tua opera, alfine che tu possa dall’alto di questo Oriente, riversarla sulle nazioni addormentate nella loro inattività e sradicarle dalle tenebre in cui versano.”
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