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Vecchio 02-04-2010, 15.47.18   #56
luke
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Originalmente inviato da Ray Visualizza messaggio
Me ne vado un po' avanti per conto mio...



Questo punto è molto importante e, per quel che posso vedere, viene spesso sottovalutato. Quindi ci torno su unn attimo.

Abbiamo detto che quando si è sulla Via dal Maestro si trae energia. L'influsso agisce, indipendentemente da noi.
Quindi cosa accade? Se fossimo un'automobile accade che subiamo una spinta costante. Noi abbiamo in mano il volante, ma l'acceleratore è sempre un tot premuto. Oltre al fatto che la benzina per tenerlo questo tot premuto ci viene dal Maestro (o l'organizzazione o l'eggregora o quel che è... in ogni caso dal Maestro, più o meno direttamente).

Noi, oltre al volante, abbiamo anche acceleratore e freno, che comandano quel che mettiamo di nostro. Quindi possiamo accelerare anche noi, possiamo frenare, possiamo non fare nulla. Cosa succede sse non facciamo nulla? In linea di massima freniamo, nel senso che il mondo espterno applica resistenza al nostro moto e ci ferma. Con questo tot in più abbiamo un aiuto, che può essere anche molto consistente. Riesce da solo ad equilibrare e magari vincere la resistenza esterna? Ossia, se non facciamo nulla avanziamo lo stesso? O perlomeno stiamo fermi invece di retrocedere?
Non lo so con esattezza, ho avuto nel tempo sensazioni discordanti. Tendo però a credere, per vari motivi, che si avanzi lo stesso. Forse non con una velocità sufficiente a garantirci di arrivare da qualche parte, ma comunque si avanza. Credo che addirittura, arrivati ad un certo punto, ponendo di sapere quanto tempo ci rimane, la spinta ci possa garantire qualche minimo risultato. Posto di non girare il volante, ovviamente.

Questo ha delle conseguenze sia positive che negative. Le positive sono abbastanza evidenti: si tratta di un grosso aiuto nel cammino, senza il quale probabilmente non riusciremmo a muoverci davvero. Quelle negative le possiamo intuire se pensiamo di nuovo all'automobile. Essa va anche se non schiacciamo l'acceleratore, quindi se sbattiamo contro qualcosa ci sbattiamo più svelti e ci facciamo più male. Inoltre, se volessimmo stare fermi, dovremmo utilizzare energia sufficiente a contrastare questo flusso... forse si comincia a vedere perchè una volta sulla Via non si torna più indietro.

Questo è collegato alla difficoltà di trovare la Via e di riconoscere un Meastro. E' necessario essere pronti... non pronti arrivati, ma pronti ad iniziare. E' come sposarsi se fosse impossibile separarsi. O meglio, ci si può anche separare, ma il costo è alto, ben più alto di un assegno di mantenimento e un periodo di umor depresso.


Bon, ho messo un altro pezzetto. Mi rendo conto che non è granchè chiaro... in effetti ho qualche difficoltà a spiegare bene, per via che non ho digerito del tutto il concetto e il funzionamento. Ma d'altra parte lo scopo del tread era pèroprio questo: chiarirmi quelle questioni che riesco ad individuare, anche grazie all'aiuto di chi partecipa.
Seguo con interesse il discorso, che si sta rivelando decisamene sorprendente, nel senso che io limitavo il rapporto col Maestro ad una frequentazione fisica e personale, col maestro che mostrava schemi comportamentali da seguire, con le dovute correzioni in caso di miei sbagli, tipo il maestro del film karate kid .

L'allargare il tutto ad un piano oltre il fisico rende le cose ancora più interessanti oltre che più "possibili" nel senso che l'eventuale incontro e influsso del Maestro può avvenire in modo sottile, non è obbligatorio conoscerlo di persona, frequentarlo ecc (fermo restando la condizione di essere pronto)
Quest'ultima cosa acquista ancora maggior importanza a seguito di quanto dice ray, sull'energia che si riceve, la spinta continua la quale deve essere ben guidata e incanalata, se no si rischia di farsi male.
luke non è connesso