Discussione: Metodo e ordine
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Vecchio 13-02-2012, 13.20.00   #69
webetina
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Originalmente inviato da webetina Visualizza messaggio
Metodo e ordine, già a scriverle mi mettono in crisi.
E' passato altro tempo, ho lavorato sodo, non ho ancora finito ma oggi posso accettare che non finirò mai.
Lo so che è impossibile mettere ordine in modo immutabile, ma a parte questo sono arrivata al limite della mia volontà,l'ho guardato in tutte le sfaccettature: anche una sola cosa e per poco ordinata come si deve non riesco a renderla. Mi va bene ciò che di volta in volta posso ottenere, ho migliorato molto, e mi accontento.
Già sono passati tre anni da quando ho iniziato seriamente, e lavorando su ciò che è esterno a me, dapprima sgrossando, eliminando roba superflua e creando lo spazio per le cose che ho tenuto, poi passando ad un ordine più accutato come rivedere la sequenza dei libri tenuti e la loro disposizione in libreria dopo aver regalato gli altri. Stessa cosa con fili, cd, materiali e pezzi vari di cellulari pc e macchne fotografiche, accessori compresi.
Al cambio di stagioni, potendolo fare, ho adottato di spostare letteralmente dalle stanze tutto ciò che va riposto in quei mesi, liberando lo spazio che rende facile oltremodo il riassetto specie se si usa l'essenziale.
Poi nel lavoro, e soprattutto in magazzino è stato il lavoro più lungo, che vorrà sempre essere ripreso, ma di fatto ho sotto controllo anche le cose che sommerse erano come inesistenti da anni.

IL LIMITE? Non c'è verso di mantenere un ordine costante alla vista, voglio dire che anche oggi in certe giornate ci sono cose fuoriposto, ma poi viene il giorno della settimana, che non è stabilito però, in cui si fa ordine e in poco tempo. Diciamo che "riesco" a mantenere un disordine che in effetti è abbastanza superficiale.

Riguardo ai metodi, l'unica strateggia veramente efficace è stata sfruttare la carica che mi può dare un 'altra persona. In pratica ho fatto tutto questo mentre ero sola solo per un terzo diciamo, ma molto mi sono avvalsa di collaborazione che mi forzava alla cosa e in orari un pò of limits per me, cioè al mattino presto in casa, tipo alba in estate, e nel lavoro, scegliendo quando era possibile, di non fermarmi nella pausa pomeridiana per immergermi nel razionalizzare gli spazi mentre si puliva contemporaneamente nei meantri dimenticati e non. Un lavoraccio che ho fatto con buona volontà e che se avrò voglia potrò nel tempo perfezionare, ma non voglio fare più di tanto ora.
La parola forzare mi frulla nella mente e qualcosa è già stato scritto in altro thread " Nevrosi o altro?" . Vorrei però approfondire la potenza di questo termine come anche i suoi limiti, ma come argomento a parte.
Ringrazio sempre tutte le persone che in questo thread hanno contribuito a darmi imput che non hanno mancato di produrre un effetto duraturo assommato alla voglia e al bisogno estremo che mi motivava.
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"Le cose non sono sempre come sembrano...
Le cose sono esattamente come sembrano!"
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