Visualizza messaggio singolo
Vecchio 01-04-2008, 12.10.31   #18
RedWitch
Cittadino/a Emerito/a
 
L'avatar di RedWitch
 
Data registrazione: 20-12-2004
Messaggi: 3,537
Predefinito

Citazione:
Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
..............

Volendo sintetizzare al massimo (perdendo qualche precisione se non stiamo attenti) Max nel momento in cui ha risposto al telefono ha indirizzato la parte della sua mente che pensa con le parole sulla telefonata, lasciando la parte della mente che lavora pre-parole a fare il suo lavoro. Ogni volta che utilizziamo il pensiero comune (che non definirei neanche pensiero tanto è meccanico, ma così è conosciuto) al livello delle parole rallentiamo l'elaborazione dei dati in arrivo, quindi non avendo dati attuali (presente, qui e ora) utilizziamo dati del passato o ipotetici del futuro.

Implicitamente avrei anche sveltao il segreto di Pulcinella, come vincere le paure, paure che sono necessarie a creare carburante, finchè non sappiamo vincerle (sia chiaro, non farle sparire, vincerle, non spariranno mai) e quindi il carburante esce dal nostro diverso approccio, modus operativo di vita.
Non ho ben capito Uno, in pratica, finchè non si è in grado di vincere le paure, puo' essere utile , fare in modo che la paura non si "concretizzi" nel pensiero? Se non si riesce a rimanere presenti, la mente parte per la sua, quindi spostare (con una telefonata per esempio), puo' darci il tempo di razionalizzare che ciò di cui abbiamo paura non è così terribile? o di vivere la paura senza che ci sia di mezzo il "pensiero"?

Citazione:
Originalmente inviato da Astral Visualizza messaggio
Si è vero, forse è la mente che fa delle distinzioni, o mi sono spiegato male: volevo soltanto far capire che per me c'è differenza nell'avere delle fobie immaginarie che sono quasi sempre dannose, da avere paura, perchè magari attraversa una macchina all'improvviso ( e quindi la paura può anche salvarci la vita).
Non so Astral, io non vedo questa distinzione tra fobie e paure.. o meglio, per esperienza credo che la fobia sia una paura ingigantita, un modo forse ancora più istintivo di vivere la paura.. alla base, c'è sempre (parlo per me) la paura della morte sì, è come un istinto di conservazione amplificato quando si tratta di una fobia, ma se ci penso il pericolo in entrambe le situazioni lo vivo come reale, immediato, urgente.. A me sembra che il meccanismo che "parte" sia sempre lo stesso..
RedWitch non è connesso