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Vecchio 13-04-2008, 00.05.35   #24
Ray
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Originalmente inviato da MaxFuryu Visualizza messaggio
Ray potresti un pochino espandere il discorso?
non capisco una cosa, se si è nell'attimo presente, perchè si ha paura dell'attimo successivo anche se non lo si pensa?
Beh, la paura non è pensata. E' paura... che poi dopo, in ogni caso "fuori" dall'attimo, arriva al pensiero e ne suggerisce dei contenuti. Nell'attimo, o diciamo avvicinandosi (l'attimo non credo sia percepibile) la percezione è come dire più chiara e con essa la percezione della paura che in realtà è sempre presente (la tiriamo su da sotto)... non si pensa l'attimo successivo, non c'è proprio l'attimo successivo, è del tutto ignoto e quindi splendidamente terrorizzante, perchè la percezione è che tutto può essere. E' forse una paura, quella che sto male descrivendo qui, diversa a quella a cui si è abituati, perchè quella solita è appunto pensata. A dire il vero non è proprio paura ma il suo risultato nel pensiero. Mentre li fuori è paura vera o più vera, come è più vero tutto il resto.

Poi come mi sembra si diceva più sopra è anche questione di vincere la paura, che credo consista nel vincere la paura della morte, ossia vincere la morte... ma finchè ciò non è, se c'è anche flebile percezione dell'attimo, c'è questa paura. O almeno così credo, per via di quel pochissimo che ho potuto constatare... il resto è costruzione teorica o se preferisci deduzione. E' più che possibile che in seguito cambi idea su questa cosa.
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