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Vecchio 09-06-2004, 14.50.50   #32
Hariagne
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Io scrivo:

“La paura è quella cosa che, se non ci lasciamo paralizzare, ci spinge ad andare avanti ... con rispetto. “

E in un altro post aggiungo:

“E se impari a relazionarti ad essa può davvero perfino dirti davvero dove andare!
Personalmente tengo in grandissima considerazione le mie paure. Mi hanno insegnato un sacco di cose, ma proprio un sacco. Ovviamente per relazionarsi alla paura ci vuole il coraggio di andare anche dove abbiamo paura di andare. E del resto, non ci può essere coraggio se non c'è paura. Andare con coraggio dove abbiamo paura di andare significa andarci con rispetto.

Uno commenta:
la paura ti dice dove andare ma ti limita, ti manda dove vuole lei , perchè se mi fai il discorso:"Ma se io sono cosciente vado al lato opposto" significa reprimerla, non liberarsi e come hai detto tu giustamente tornerà moltiplicata.

Non mi pare di avere detto che se sono cosciente vado dal lato opposto, questa è una sua deduzione

E in un altro post chiede:
Poi ancora non capisco perché paura sarebbe uguale a rispetto

Ma io non riesco a trovare nessun angolino in cui ho scritto che Paura=Rispetto

Io dico:
Veramente quello che io ho detto è che non è possibile sopprimere un istinto, che non è possibile quindi liberarsi completamente da ogni paura.
Che sia possibile liberarsi da una paura specifica, ci mancherebbe altro, certo che sì. Certo che sì se è una paura costruita. No se è una paura di quelle che proprio all'istinto compete gestire. La macchina che ci investe, la tigre, il cane che ringhia. Poi anche in questi casi possiamo assumere, con il dovuto allenamento, il controllo. Ma la scarica di adrenalina ci sarà ed è estremamente sano e funzionale che ci sia!

E aggiungo:
La paura come istinto non è nè buona nè cattiva. Semplicemente è.
Sono le costruzioni mentali che ci mettiamo intorno a trasformare una
cosa normale in un problema.
Una sola cosa può aiutarci: la consapevolezza.
Sviluppare consapevolezza, conoscere se stessi, è un lavoro lungo e
impegnativo ma alla portata di tutti coloro che sono abbastanza determinati per farlo.

Da questo Uno deduce:
Allora il cosidetto essere illuminato è una leggenda metropolitana, oppure esiste ma ha paura di qualcosa,

Comunque per carità, se pensi (sempre rivolto ad Arianna) che le tue eventuali paure debbano rimanere con te per tutta la vita (almeno parte di esse) perchè ti sono utili, tienile pure, a me non cambia niente.



Se questo non è avermi messo in bocca parole che non ho detto!
Quello che sto cercando di dire è che non è l’”istinto paura” a dover essere eliminato, bensì le costruzioni mentali che ci fanno avere paura di cose di cui non serve aver paura. E che questo si raggiunge con la consapevolezza e con la conoscenza di sé, cioè tenendo in gran conto le proprio paure (che non significa conservarle ed alimentarla ma conoscerle, ascoltarle, capirle).
Invece quello che Uno mi mette in bocca è che “io voglio tenermi le mie paure perché mi sono utili”!

Certo che mi sono utili le mie paure, sono dei segnali di qual è la direzione in cui andare per sviluppare consapevolezza, io le uso così. Se ho paura ad andare lì, lì devo andare. E lavorando sulle mie paure, oltre a superare la paura, ottengo anche altri risultati. Quindi quando sorge una paura io me ne occupo e la tengo in gran conto. Ovviamente sempre riferendomi alle paure costruite, mentali. Non mi occupo più di tanto della paura contingente di un pericolo reale. Quella si dissolve da sé al dissolversi del pericolo, se c’è armonia tra corpo e mente innesca automaticamente i comportamenti più adatti. Del resto quello che imparano quelli che studiano seriamente arti marziali è proprio l’armonia tra corpo e mente. La paura reale, quella istintiva, è nel corpo e sta bene lì. La paura costruita(se vuoi mentale) è un segnale che può aiutare a sviluppare consapevolezza se si ha il coraggio di conoscerla. Questo ho detto. Non è la stessa cosa che ha detto Uno con altre parole anche se, a guardare bene, ci sono innumerevoli punti di contatto.
La differenza è che io credo fermamente dannoso mettere il copro il secondo piano e anche solo pensare a sopprimere un istinto. L’istinto non va soppresso ma ripulito. Poi, se esiste armonia, se non ci facciamo film mentali che lo deformano, l’istinto funzionerà benissimo e non potrà che aiutarci.
Quello che io dico è che un illuminato non ha soppresso l’istinto Paura, semplicemente non se la mena più di tanto e non amplifica la paura con dei film.

Se ancora non mi sono spiegata mi scuso, ma non credo che avere, per spiegarmi meglio, più tempo di quello che ci ho dedicato adesso. Quindi se ancora non mi sono spiegata, credo che dovremo rimandare i chiarimenti a “quando sarò più matura”.

Con questo non ho nessuna pretesa di farti cambiare idea, se vuoi impegnarti nella soppressione di un istinto, fai pure. Io, personalmente preferisco di no, per lo meno fino a che vivo in questo corpo! .
Ciao

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