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Vecchio 09-06-2004, 17.27.52   #33
Uno
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Avevo iniziato a risponderti prendendo i tuoi punti uno per uno, tipo quando ho scritto "Se" mi fai il discorso.... etc per farti notare che è un "se" e non un "Arianna ha scritto..." etc e avrei potuto risponderti punto per punto, ma la cosa non mi diverte, non mi da soddisfazione ne utilità, perchè significa concentrarsi sulle sottigliezze delle parole invece che sul concetto che stavo cercando di trattare, chiuso il discorso (per quanto mi riguarda) riguardo alle parole che ti avrei messo in bocca.
Ok la pensiamo diversamente, anche se con dei punti di contatto.
Per me gli istinti (qualsiasi tipo) sebbene funzionali e necessari fino ad un certo livello evolutivo sono da abbandonare salendo un gradino, uhum... che sia un problema di termini? Se provo a sostituire istinto con intelligenza corporea e affermo che questa farà sempre parte di me, anche se perdo l'istinto, anzi non sarà più parzialmente o totalmente oscurata da esso?
Perchè per me istinto significa fondamentalmente una tendenza inconscia verso un determinato comportamento, quindi se un individuo con un certo percorso alle spalle non fa niente incosciamente ( e per il mio pensiero è così) di conseguenza questo individuo ha perso gli istinti, o proprio per intregare con un discorso che sto facendo altrove, li ha ancora in potenza, potrebbe sempre involversi... ma sono inattivi completamente. Poi che ognuno la pensi come vuole.
Già da un pezzo volevo nell'argomento aggiungere una cosa, poi con le varie botta è risposta..... prendendo spunto da una cosa scritta da Era sulle iniziazioni di tutte le tradizioni esoteriche (anche se siamo in psicologia suppongo che possiamo parlarne...), sulla cerimonia in cui si faceva (si faceva? o si fa?) sperimentare all'aspirante adepto la morte per fargliela conoscere e superarne la paura.
Sono d'accordo con Era solo che non ho dubbi sul fatto che la paura della morte è la madre di tutte le paure, e una volta superata quella niente può scalfirci.
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