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Vecchio 28-02-2008, 23.50.46   #3
Sole
Conosce ogni vicolo
 
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Si, mi è capitato di rifletterci sopra.
Visto su di me, molto spesso si tratta di un voler dare l'idea di forza ed indipendenza. (inizio con il riflessivo...) Ci si vergogna ad accettare aiuto esterno perchè presuppone che se ne abbia bisogno e che poi si debba rendere il favore o l'ascolto o l'aiuto o quel che sia. Dà fastidio sentirsi in debito, non si riesce a farlo entrare e scorrerre e accettare di poterlo restituire un giorno... forse, se capita...
Non credo che si tratti di non riuscire a prendere, ma di non di non volere e le due cose coincidono. Le cose si fanno o non si fanno a seconda del grado di volontà che mettiamo.

A me è capitato questo meccanismo ma ancora di più l'ho visto con persone che avevano problemi a prendere qualsiasi cosa fino ad arrivare a rifiutare il cibo, e credo che l'aspetto possa in qualche modo coincidere. Ho visto che chi tende tanto a dare tende poi altrettanto a non prendere, la cosa nasconde quindi lo stesso aspetto. L'apparire in un certo modo e il vergognarsi di far "cadere" quell'immagine che abbiamo costruito con un afatica a volte distruttiva.

Ad esempio, se io sono l'amica con cui tutti si confidano e a cui tutti chiedono consiglio, nel mio subconscio si formerà l'idea che se chiedo un consiglio c'è il rischio che poi gli altri pensino che ho debolezze anche io e potrei perdere quella gratificazione e soddisfazione che mi arreca l'essere il centro degli altri. Gratificazione del tutto fittizia che nasconde invece un gran bisogno e enormi mancanze. Affetto, sicurezza e cose note a chi ha paura di perdere la considerazione altrui.
Questo però a lungo andare porta ad uno sfinimento macchinoso e ad un senso di falsa solitudine che porterà poi a dire a chi non sa prendere: ecco, a me non ci pensa nessuno; ecco, se ho bisogno non c'è mai nessuno ecc ecc..

Ogni tanto sforzarsi di accettare l'aiuto degli altri fa bene e ci mostra delle cose inaspettate, tipo che dall'altra parte chi ci può restituire si sente più vicino e allora si comincia a costruire un vero scambio e rapporto di amicizia, senza il dare e il ricevere è un muro di gomma, una dispersione e un senso di vuoto che non sappiamo spiegare.

Ho portato l'esempio dell'amicizia perchè mi sembra il più vicino a tutti ma anche approfittare del posto concesso alla posta o sull'autobus o qualunque altra cosa può essere un prendere.
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Se non sarò me stesso chi lo sarà per me? E se non ora, quando?
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