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Vecchio 05-06-2008, 08.35.34   #66
nikelise
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Originalmente inviato da Uno Visualizza messaggio
Vediamo se riesco a mettere giù un pò di concetti.
Iniziamo dal tabù... singolare, tant'è che nell'uso importato di tale parola dalle sue origini non esiste una parola diversa per il plurale. In origine (nelle isole polinesiane appunto) la parola era connessa al sacro, la sacralità, però studi più attenti evidenziano che non è precisissima la definizione in realtà si utilizza mana (parola che anche in tutte le lingue derivate dal sanscrito ha una sua radice) per sacro mentre tabù esprime più precisamente una connessione con gli dei.
Ora non vorrei dirottare la discussione, però solo una riga per dire che il senso di tabù, come distanza da tenere rispetto al divino è commisurato alla nostra sopportazione dello stesso. Come dicevo sopra non è quindi il tabù un problema/sbaglio quanto la sa eventuale strumentalizzazione nel momento in cui da tabù singolare diventù tabù plurale e si applica al non sacro. Per esempio non è assolutamente un tabù (nel senso della parola) che una donna possa fare lavori diversi dalla casalinga, era errato considerarlo (o magari qualcuno lo considera ancora) come tale, ma se il tabù si riferisce (come dovrebbe) a qualcosa di sacro che l'uomo (come genere) a livello individuale non è pronto a sopportare è cosa saggia oltre che necessaria. Pudore è più semplice da definire, è il sentimento di vergogna verso le cose sbagliate, poi sappiamo bene che il concetto di sbagliato è relativo, soprattutto in questa società moderna dove non ci sono quasi più regole.

Avete tirato fuori parecchie cose, la sessualità si avvale dell'energia sessuale per manifestarsi, come avete detto, l'energia sessuale come tutte le energie non si può conservare (se non per momenti brevissimi) o si usa o si deve disperdere, pena gravi problemi di deterioramento del sistema.
Perchè l'uomo passata l'innocenza inizia ad aver pudore e a non voler (salvo casi, che si configurano comunque in qualche forma di esibizionismo o di non rispetto per l'altro) girare nudo? Perchè inconsciamente si rende conto (a volte non inconsciamente e lo codifica in precetti necessari in determinati tempi e luoghi, tipo il velo dei mussulmani, che è una cosa simile a quello delle nostre suore) che l'occhio è la parte del corpo umano che può toccare anche senza contatto. Non è metaforica la mia espressione, attraverso l'occhio passa molto più che un'immagine statica, l'occhio può essere solleticato più di un polpastrello perchè per quanto parliamo di centesimi di secondo il viaggio verso l'elaborazione mentale è praticamente a tempo zero.
Però rimane confinata nel mentale, non ha modo di esprimersi nel corpo a parte quel poco ininfluente... è come vedere un cibo, farsi aumentare la salivazione e non mangiare, lo stomaco non sarà contento dei succhi gastrici stimolati senza qualcosa su cui lavorare. Su questo lavora la pornografia, per questo consuma energie e consuma noi... e sulla masturbazione che rende ciechi non la prenderei solo come mezzo repressivo, certo ce ne vuole solo per abbassare la vista, ma è pur sempre uno sforzo per di più inconsapevole.
Come ho già scritto in un altro post, non bisogna violentarsi nel cercare di contenere quello che è incontenibile per determinate strutture psicofisiche, anche se 2x3 o 3x2 fa sempre 6 è più facile in questo cambiare prima la propria struttura e poi vedere che le esigenze cambiano... ma non si può neanche negare che ci sono diversi modi di utilizzare le nostre energie e che il percorso verso la liberazione deve per forza permetterci di poter rinunciare a tutto (il che non significa per forza rinunciare, ma devo poter e non solo a chiacchiere, sul serio), altrimenti che liberi saremmo?

Lo so che manca parecchio al discorso, ma vista la lunghezza del post preferisco fermarmi.



P.s. Il topic parla di pornografia e masturbazione, non è che abbiamo dei binari saldati a fuoco, però se rimaniamo un pò nei temi è utile a noi o a chi leggesse oggi o tra tre anni.
Sembra proprio che tutte le strade portino al processo di individuazione allora ,
nel senso che il processo ,il cammino deve tendere ad una visione unitaria dell'uomo quale corpo e spirito strettamente legati .
Male e' come al solito la frammentazione ,la frattura cioe' parlare solo di corpo ( pornografia) o solo di spirito (repressione).
Questo modo di vedere che e' un punto di arrivo consentirebbe di sottrarre forza alla pornografia e prima ancora alle fantasie che la alimentano :
l'uomo unitariamente inteso non potrebbe piu' usare il proprio corpo dissociandolo dallo spirito cioe dalla relazione anche spirituale.
E' quello che diceva Papa woityla :,la relazione avviene tra PERSONE, cosi' intese appunto , NON TRA CORPI .
Allora il sesso anche nel suo aspetto ludico non sarebbe condannabile anzi sarebbe un modo naturalissimo e bellissimodi realizzare un sano rapporto tra PERSONE.
Sembra la quadratura del cerchio.

Ma questo e' l'arrivo e prima ? C'e' il percorso che passa attraverso la frammentazione , attraverso l'uso del corpo dissociato dallo spirito attraverso l'errore dunque nelle sue forme -poli opposti da riunire anzi da superare: la repressione e la pornografia .

Mi domando pero' perche' ,se Papa woityla ha ragione , questo cammino gia' impervio e' stato reso reso ancora piu' difficile dalla Chiesa attraverso la condanna generica della sessualita' , la repressione ,che a sua volta ha alimentato la fantasia e la pornografia?
Cosi' poca e' la fiducia nell'uomo da parte della Chiesa e questo non e' stato negare la propria migliore funzione ?
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