Discussione: Parliamo dell'istinto?
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Vecchio 11-04-2010, 19.31.44   #16
Ray
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Originalmente inviato da Luce Visualizza messaggio
Ho guardato il dizionario etimologico e l' istinto viene definito come un sentimento proprio degli animali che si genera naturalmente in base alla loro costituzione,propensione,indole.
Deriva da In-Stinguere che significa stimolare,eccitare.
Si, l'istinto è, molto genericamente, la serie di impulsi-stimoli che viene dall'interno. Ma è anche una serie di comportamenti reattivi codificati che non necessariamente vengono dall'esperienza. Ad esempio il riflesso di togliere la mano da qualcosa che scotta è istintivo... l'isitnto ci protegge, o cerfca di farlo, da ciò che ci può recare danno ed agisce con la velocità necessaria o almeno con una velocità molto maggiore di quella che potremmo usare intellettualmente. In ogni caso posso andare contro l'istinto e mettere la mano sul fuoco (posto che abbia senso, ma bon, non c'entra). In linea di massima l'istinto tende a farci evitare il dolore.

E' importante prendere in considerazione, come fa Gurdjieff, due modalità diverse dell'istinto (lui dice che il centro istintivo è diviso in due) di cui una possiede una serie di nozioni collettive che diventano appannaggio di tutti i singoli fin dalla nascita e di reazioni codificate a determinati stimoli, e un'altra che è in grado di apprendere per ripetizione, quindi attraverso il centro intellettuale. Una volta imparato guidiamo con l'istinto, giochiamo a ping pong con l'istinto eccetera, e questo sono in grado di farlo anche gli animali (che a volte, per questo, ci sembrano intelligenti).

L'istinto in se non è ne buono ne cattivo, così come non lo sono gli impulsi che ci comunica. Possono però suggerire comportamenti più o meno adattivi e noi abbiamo l'opportunità di mediare e di contenere questi impulsi, scegliendo comportamenti anche molto diversi da quelli suggeriti. Ad esempio, invece di stuprare la ragazza che mi piace sul bus, magari le sorrido e tento di conoscerla. Comportamento certamente più adattivo ma, dal punto di vista dell'istanza istintiva, meno efficace.

Si possono anche catalogare gli istinti dandolgi dei nomi come hai fatto tu (sopravvivenza eccetera) racchiudendo in insiemi serie di stimoli. E' un lavoro che ci può permettere di capirli meglio. Una buona distinzione di partenza potrebbe essere istinto espansivo e istinto contrattivo, che poi a loro volta possono distinguersi in vari particolari.

Però, come giustamente proponi, per conoscerli è necessario trattenerli (che non significa reprimerli... repetita iuvant) in modo di sentirli, di sentire cosa ci suggeriscono, verso cosa ci spingono o cosa avversano eccetera.
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